La UEM Goldentyre Cup di Enduro Indoor è in archivio. 18 concorrenti si sono sfidati all’ultimo ostacolo sull’infido tracciato realizzato all’interno del palasport di Genova che oramai da anni ospita gli eventi indoor furistradistici più importanti d’Europa. I concorrenti impegnati in questa competizione, che ha fatto da degna cornice alla terza ed ultima prova della Coppa F.I.M. Enduro, ovverosia il campionato del mondo Enduro indoor, hanno dimenticato ben presto i più blasonati colleghi che lottavano per la corona iridata ed hanno vissuto, di luce propria, una serata magica che li ha portati alla ribalta di un pubblico da grandi occasioni. Come grande occasione di ben figurare si è parata davanti a tutti coloro che questa UEM Goldentyre Cup l’hanno vissuta da protagonisti. Il serrato programma riservato ai protagonisti di questa rampante competizione, ha costretto i piloti iscritti a scendere in pista fin dalle prime ore del pomeriggio con i turni di prove libere che hanno fatto da apertura alle competizioni vere e proprie. Due turni cronometrati hanno permesso ai migliori piloti di aggiudicarsi le più vantaggiose postazioni per il via delle due heat che qualificavano di diritto i primi quattro al main event della serata mentre i restanti sei, di ogni frazione, davano vita alla last chanche che qualificava di diritto i primi due classificati alla prova che doveva aggiudicare la palma di migliore endurista indoor. Le due heat hanno visto primeggiare il polacco Szuster (Yamaha) e  Andrea Fossati che rispettivamente si sono aggiudicati la prima e la seconda frazione mentre, a fare da spalla a Szuster nella heat 1 ci hanno pensato Evans (KTM), Fryez (Yamaha) e Wakely, che hanno concluso nell’ordine e si sono aggiudicati l’accesso diretto al main event. Accesso diretto che hanno guadagnato anche Pogna (KTM), Jolì (Sherco), e Mangini (Suzuki), che hanno seguito Fossati vincitore della seconda heat. Da segnalare la prova di Jolì che nonostante una caduta è riuscito a rimontare dall’ultima posizione fino ad accedere alla finale. Last chanche che ha visto protagonisti Kapajcik (KTM) e Traversi (KTM), qualificato, agganciando l’ultimo posto disponibile non facendosi cosi sfuggire la possibilità di rientrare nei magnifici 10 ammessi al main event. Tensione alle stelle per i concorrenti schierati insolitamente dietro alla griglia di partenza e tensione che si è immediatamente sciolta dopo che l’abbassarsi del cancello meccanico ha permesso loro di sfogare l’eccitazione all’interno del micidiale toboga approntato magistralmente dagli uomini della OFF ROAD PRO RACING. È stato Andrea Fossati a prendere la testa della corsa aggiudicandosi la prestigiosa GOLDENTYRE HOLE SHOT . Dietro di lui si sono subito messi in luce Szuster e Wakely che lo hanno da subito incalzato. È stato per il polacco della Yamaha Michal Szuster a prendere la testa della corsa durante il secondo passaggio proprio ai danni di Fossati scivolato in terza posizione. Seconda posizione a vantaggio del britannico Evans che, autore di una prova costellata da alti e bassi si avvicinava pericolosamente al leader della gara. Al quarto dei cinque passaggi la svolta della finale quando, Evans commetteva un errore che gli comprometteva ogni possibilità di lotta per la vittoria e che dava a Fossati la seconda piazza provvisoria. Ultimo giro al cardiopalma per la lotta tra Fossati e Evans risolta a favore di quest’ultimo proprio nel finale di gara quando Fossati scivolava compromettendo anche la terza piazza che andava al polacco Fryez. Amara sorpresa per lui la notizia dell’avvenuta squalifica per taglio del percorso che riportava sul podio, in terza posizione, Andrea Fossati. Secondo Evans e meritatamente vincitore Michal Szuster.

 

 


 





Foto Off Road Pro Racing