Niente di grave per i due piloti.

Per come si erano messe le cose, possiamo dire che alla fine è andata bene…

Max Nagl cade al via del primo giro delle qualifiche e viene investito: resta in terra e si teme per qualcosa di grave. Max viene caricato sulla barella e portato all’ospedale. Si vocifera che il tedesco avesse perso sensibilità agli arti inferiori. In tarda serata l’allarme rientra, Max è già volato in Germania per sottoporsi agli esami necessari e non ha subito gravi infortuni.
Max Nagl: “Dopo aver chiuso la stagione MXGP 2016 al terzo posto finale, non vedovo l’ora di correre al Nazioni. Sfortunatamente, il mio percorso è stato interrotto dalla caduta nella manche di qualificazione di sabato. È successo tutto molto in fretta. Stavo risalendo il gruppo, e appena prima del traguardo ho scelto una traiettoria diversa, finendo in una zona fangosa e cadendo. La botta alla schiena è stata così forte e dolorosa che abbiamo deciso di saltare il resto della gara. Senza la pressione del campionato, so che avrei potuto lottare per vincere qualche manche qui al Nazioni. Sinceramente sono un po’ deluso di non aver potuto mostrare cosa so fare, correndo la domenica. Mi dispiace anche non aver potuto difendere i colori della Germania. Per fortuna non ci sono grossi danni fisici, perciò potò presto tornare a correre e a prepararmi per il 2017.”

Ha veramente fatto tremare quanto accaduto all’arrivo di gara 2 quando Jason Anderson tagliato il traguardo lentamente senza saltare, non si sposta dalla traiettoria di atterraggio e viene centrato in pieno sul casco che si schiaccia contro il manubrio in una posizione del corpo veramente pericolosa. Gli attimi che seguono sono di tensione, il pilota americano viene trasportato all’ospedale dove per fortuna si riscontra “solo” un trauma cranico e qualche contusione.
Jason Anderson: “Ero veramente entusiasta di venire a correre qua rappresentando gli Stati Uniti. Dopo aver fatto segnare il miglior tempo nelle prove cronometrate, ho avuto un po’ di sfortuna in qualifica. Sono stato centrato da dietro alla prima curva, e mi sono fatto male a una gamba. Ho deciso di correre la domenica nonostante questo problema, e la mia prima manche è andata piuttosto bene fin dall’inizio. Ho ottenuto l’holeshot e ho iniziato a prendere il largo, poi verso la metà gara Herlings si è avvicinato e abbiamo fatto una bella battaglia per un paio di giri, fino a quando lui è caduto. A quel punto ho solo dovuto amministrare il vantaggio per agguantare la vittoria. Ero veramente emozionato di tagliare il traguardo per primo, ma subito dopo ho visto che una moto mi stava atterrando addosso. Abbiamo controllato tutto e sembra che io sia a posto, certo è un peccato non aver potuto scendere in campo nell’ultima manche per aiutare il team USA a lottare per la vittoria.”

In bocca al lupo ad entrambi i piloti!