Abbiamo provato in pista del Honda MY 2020.

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L’estate è ormai finita, le giornate si accorciano e se sei un pilota anche del regionale, stai pensando già alla prossima stagione. E se pensi alla prossima primavera di sicuro ti starai ponendo la domanda “cambio la moto? E cosa prendo?”
Con la collaborazione della “RJ 912 MX School” di Roman Jelen, abbiamo provato le nuove Honda MY 2020, da qualche settimana già dai concessionari, ma che forse molti di voi sono ancora indecisi se acquistare oppure no. Da questa giornata passata a Dornoland con lo staff di Red Moto (distributore ufficiale Honda Offroad per l’Italia), cerchiamo di estrapolare i motivi per cui, acquistare queste moto sarebbe una buona cosa.

Per l’occasione, ci ha accompagnati in questo test anche un pilota della MX2, il simpatico “brasileiro” Gustavo Pessoa, di passaggio in Italia per prendere parte alla prova di Italiano MX Prestige a Castel San Pietro e che in questi giorni, proprio alla “RJ 912 MX” sta affinando la preparazione in vista della gara.

 

 

Ma parliamo delle moto. Si dice ormai da anni che “Honda è Honda” ed anche in questo caso abbiamo potuto constatare che la casa alata ha svolto un bel lavoro di sviluppo e potenziamento della piccola CRF 250R ed ha aggiustato la sua “arma letale” che risponde al nome di CRF 450R. Il primo impatto è decisamente positivo. La “piccola” CRF ci attende dal lato destro, quello dove esce il collettore di scarico ed il colpo d’occhio, sarà per il rosso fuoco, ma è da “primo amore”. La moto è quasi “piatta”: dal parafango anteriore parte una linea immaginaria, che passa per il serbatoio avvolto negli ampi convogliatori a punta che conferiscono una linea aggressiva, prosegue sulla sella che accenna una leggera curvatura verso il basso e finisce con il parafango posteriore. La scritta CRF bianca, che va dal basso verso l’alto, sembra farti una smorfia di sfida, come per darti quella motivazione in più per avviarla e metterla alla frusta. Insomma, le moto sono davvero belle!
Ma è arrivato il momento di capire come vanno. Decidiamo di fare entrare in pista Roman e Gustavo insieme in modo che possano simulare veramente un confronto in pista, perché queste moto, nascono per le gare ed è in queste situazioni che devono far capire di essere all’altezza.
Queste sono le impressioni comuni ai due piloti, uno che ha appena terminato una stagione un bel po’ sfortunata in MX2 (ma Gustavo non è uno che si lamenta ed anzi stringe i denti), l’altro un ex pilota, ora trainer di diversi piloti con la sua scuola che opera in diversi paesi europei ma anche in Brasile. Insomma due che danno gas e sanno capire le moto dopo pochi giri…

 

 

Come sali sulla nuova CRF250 ti accorgi che sei su una Honda perché la posizione è naturale e tutto è al posto giusto. Metti in moto usando il bottoncino e via. Dopo due curve la moto ricambia già gli occhioni innamorati che ti hanno disegnato il sorriso, quando l’hai vista, ti da confidenza ed allora apri il gas e ti accorgi subito che qualcosa nel motore è cambiato. La 250 non è più la docile bimba, ma è più potente a tutti i regimi, tira bene ai bassi, spinge ai medi e la potenza massima ora si sente. Le modifiche al motore hanno portato ad un incremento del 4% della potenza ed un aumento della coppia del 8%, ma danno anche maggiore robustezza all’erogazione ai medi ed ai bassi regimi, grazie ad una nuova accoppiata di testata e pistone. Il nuovo disegno dei condotti di aspirazione e scarico sono ottimizzati per lavorare in simbiosi con i nuovi alberi a camme ed ora si che la moto spinge. Anche il cambio lascia capire che i rapporti sono cambiati, in particolare la 2^ che può sfruttare una maggiore potenza, mentre la 3^ e la 4^ sono dotate di un rivestimento a basso attrito che permette di cambiare meglio e più velocemente: tenendo sempre il gas spalancato e toccando sulla leva, le marce salgono che è un piacere. Naturalmente anche l’elettronica ha avuto il suo sviluppo in funzione della nuova curva della potenza con una mappatura adeguata ad ogni singola marcia. La moto è perfetta per il pilota amatore, il professionista la porta al limite con facilità perchè la moto è docile ed intuitiva e si fa guidare meglio di prima. Infatti non è solo il motore ad essere cambiato, anche la guidabilità mostra qualcosa di diverso: la guida è sempre leggera e naturale come su tutte le Honda, ma sulla nuova CRF 250R avverti una maggiore precisione ed una stabilità ancora più marcata specialmente quando giri a fondo il comando del gas e la strapazzi un pochino fino a farla a “scoccodellare” (se ti chiami Pessoa lo puoi fare…). Questo perché il telaio ed anche il forcellone hanno subito una riduzione del peso mirate a semplificare la guida. La più piccola pressione sulle pedane le fa cambiare direzione, mentre in curva la metti giù e spalanchi il gas senza esitazioni.
La forcella lavora bene già con le tarature standard, il mono risponde a dovere e per il pilota “non professionista” il binomio lavora in modo soddisfacente. Naturalmente le sospensioni vanno tarate per il singolo pilota, operazione che per ovvie ragioni non abbiamo potuto fare. Anche i freni rispondono a dovere e rallentano la moto anche quando arrivi un po’ lungo e devi pinzare forte oppure stacchi al limite per infilare l’avversario.
Insomma la CRF 250R è una bellissima motina, divertente, con la giusta dose di potenza, che abbinata ad un telaio “Honda”, la rende un bellissimo giocattolino. Le espressioni dei tester lo confermano, così come la strategia di Honda che offre un prodotto di altissimo livello, che fa dell’affidabilità il suo cavallo di battaglia. Con pochissimi interventi, magari uno scarico speciale e pochi altri accorgimenti di messa a punto, questa moto può regalare grosse soddisfazioni anche a chi la utilizza a livelli più impegnativi.
Questa la SCHEDA TECNICA della moto.

 

 

La CRF450R 2020 subisce solo un aggiornamento per un miglioramento sostanziale delle prestazioni di una moto già al top della categoria. Anche sulla 450, appena ti metti in sella, trovi subito la posizione giusta, è piccola quasi quanto la sorella minore ma basta schiacciare il bottoncino magico che il suono ti ricorda che a questa “rossa” devi portare rispetto e quando entri in pista ne hai la conferma. La moto si guida bene, è intuitiva, leggera e ti dà sicurezza ma il motore si fa sentire. Fin dalle prime curve ti trovi già a tuo agio e capisci che questa moto è adatta a tutti grazie all’introduzione del controllo di trazione HSTC – Honda Selectable Torque Control – che lavora in combinazione con il Launch Control, aggiornato nelle impostazioni e, con nuove mappe dell’iniezione. Giocando con il bottoncino posto sulla parte sinistra del manubrio, capisci che le tre mappe preimpostate permettono di modificare radicalmente l’erogazione della moto ed adattarla per ogni tipo di utilizzo, dall’amatore che vuole una moto fluida ma allo stesso tempo “piena” e divertente, fino al pilota che si schiera dietro al cancello di partenza e chiede il massimo della potenza. I tre livelli selezionabili, lavorano per minimizzare il pattinamento della ruota posteriore quando la moto perde la spinta ed entrano in azione proporzionalmente all’utilizzo ed alla rotazione della manopola del gas, evitando incrementi di regime di rotazione troppo bruschi che creano problemi di guida, regolando la potenza specialmente all’uscita delle curve, massimizzando la trazione. Da segnalare che se la moto viene spenta, la centralina memorizza l’ultima impostazione selezionata. Se volete la moto “senza controlli” non dovete fare altro che disattivare il controllo, anche solo per curiosità, per capire a che livelli è arrivata l’elettronica, ma attenzione che basta poco per trovarsi in whisky throttle (perdere il controllo…)
La 450 spinge forte ma sa anche essere delicata e ti permette di fare strada, le sospensioni accompagnano la guida e svolgono il compito più che egregiamente, considerando che il setting è standard ed andrebbe personalizzato e quindi migliorato se il pilota porta la moto al limite. La moto rimane neutra anche sui salti più lunghi, nei rettilinei il mono assorbe bene le buche, mentre in staccata la moto è stabile, così come in uscita di curva. I freni come sulla 250 sono stati migliorati. La moto si lascia piegare sui salti, lo scrub si può fare anche se non l’hai l’esperienza di Roman Jelen o di Tim Gajser, fresco Campione del Mondo della MXGP.
Questa la SCHEDA TECNICA della moto.

 

 

Insomma, due moto davvero performanti, divertenti e molto belle, perché anche l’occhio vuol la sua parte. Sono ottime per l’amatore ma sono anche una buona base per il pilota che si schiera dietro al cancello di partenza e chiede il massimo al suo mezzo. In questo caso (per pochi e buoni) sarà necessario intervenire sulle tarature delle sospensioni, così anche su alcuni particolari per dare ancora qualche cavallo di potenza, ma a quel punto, almeno secondo i nostri tester, servirà anche un intervento sull’impianto frenante anteriore.

Questo è il video che abbiamo realizzato insieme a Roman Jelen e Gustavo Pessoa che ringraziamo per la collaborazione.

 

 

 

Grazie a Honda, allo staff di Red Moto, a Davide Messora per le foto e complimenti per le moto!