Si sono corse 6 delle 19 prove previste dal calendario, praticamente un terzo del campionato è archiviato.
Approfittiamo della pausa tra il GP di Spagna e quello di Francia, per fare un bilancio e trarre qualche considerazione ed assegnare i nostri “Up & Down”.
Siamo solo alla sesta prova, ma qualcosa si è già visto e le idee sono abbastanza chiare.

Ma partiamo da “qualcos’altro“: che ne dite della manche del sabato che assegna punti per il campionato? Abbiamo sentito parevi favorevoli e non, ma di certo ha aumentato l’interesse per quello che accade al sabato. Il nostro sport non è l’unico che ha introdotto questa novità: da quest’anno in MotoGP e Formula1 si chiama “Sprint Race” e più o meno, è la stessa cosa. C’erano piloti che avrebbero preferito concentrare tutto il programma nella giornata di Domenica (come in tempi di pandemia), altri che avrebbero preferito tornare alle prove del Sabato ed avere più tempo per mettere a punto la moto. Sta di fatto che in MX2 Jago Geerts ha vinto 4 delle 6 manche del sabato, così come Jorge Prado in MXGP e guarda caso, i due sono Red Plate!


Iniziamo quindi la carrellata delle piste, valutando i tracciati sui quali si è corso ed anche qualcos’altro. Abbiamo visto già diversi tipi di piste e proviamo a fare della valutazioni su come sono realizzate e come vengono gestite durante il GP.
Argentina: il tracciato di Villa La Angostura è davvero bello, veloce, con saltoni da paura. Il terreno è duro ma in superficie è più morbido, permette tante traiettorie, consente di sorpassare e garantisce lo spettacolo. E’ stato preparato a regola d’arte e nonostante il meteo non ideale, le gare sono state belle ed anche i piloti si sono divertiti.
TOP – UP!


Sardegna: Riola Sardo è il sabbione infernale con buche e canali che mettono a dura prova piloti e moto. Sui tracciati di questo tipo, la “selezione” è implacabile e chi è specialista della sabbia, trova la traiettoria e passa. Non sappiamo quanti si siano divertiti e quanti abbiano sofferto, ma la sabbia è ormai all’ordine del giorno ed il tracciato sardo è di alto livello! Complimenti a chi ha gestito il tracciato, cercando di spianare quando possibile le rampe per permettere lo spettacolo, bagnando correttamente evitando polvere ma anche le pozzanghere.
DurissimoUP!


Svizzera: si è vero, non è il classico tracciato sui saliscendi di Heidi, che fa parte del passato, ma non è male. In alcuni punti è molto largo, permette diverse traiettorie e le curve con “traiettoria obbligata” non sono molte. Potrebbe essere migliorato con qualche piccolo intervento per evitare atterraggi a “pacco” e modificare i tratti mono traiettoria. La scelta di correre sabato e lunedì (domenica era Pasqua), a nostro avviso è stata assurda! Per non parlare della posizione del paddock e della pista…
Da migliorare assolutamente – Up & Down! 


Trentino: Il “Ciclamino” di Pietramurata è uno di quei tracciati “old style” che ha saputo rinnovarsi negli anni. Il fondo, da durissimo è diventato abbastanza morbido, dopo che sono stati trasportati migliaia di cubi di terreno più soft. Si è cercato di intervenire in ogni modo negli spazi disponibili, per creare un tracciato con doppie traiettorie in curva ed aumentare lo spettacolo. In quella cornice fornita dalle Dolomiti, il paddock e le aree per il pubblico, creano un insieme di alto livello.
Ottimo – UP!


Portogallo: Agueda si è presentato con il giro invertito. E’ veloce, scorrevole, il terreno è di base dura è ma è lavorato molto bene: non crea canali da cui è impossibile uscire, permette di “incrociare” praticamente ad ogni curva, i piloti si sorpassano ed il pubblico di diverte. Gestito molto bene!
Alto Livello – UP!


Spagna: No, non ci siamo. A parte il tracciato quasi piatto, che ci può anche stare, troviamo questa configurazione poco adatta alla MXGP. C’è un salto in particolare con atterraggio a pacco, che molti scelgono di non “chiudere”. Arrivare corti significa prendere una legnata tale che i polmoni ti vanno nelle caviglie, non saltare espone al rischio di farsi ingroppare da chi ti segue. Non capiamo la necessità di voler ad ogni costo continuare a disegnare tracciati con curve e controcurve a 180°, strette, che diventano mono traiettoria, si scavano e non permettono di uscire dal canale per tentare di incrociare e superare. Stra-bagnato per evitare la polvere, è diventato un inferno di canali con una sola traiettoria “ideale”, come da commenti degli stessi piloti. La manutenzione ci è sembrata quasi totalmente assente e su un tracciato così deteriorato, i piloti rischiano e lo spettacolo è di scarso livello. Il tracciato va rivisto e corretto, se non rifatto da zero! Non ci piace – DOWN!

I prossimi appuntamenti prevedono la Francia con i salitoni e discesoni di Villars Sous Ecot, che dovrebbe essere stato sottoposto ad importanti lavori di rinnovamento, il sabbione difficile e tecnico di Kegums in Lettonia, una classica orami della MXGP, per poi andare al Talkessel di Teutschenthal in Germania, bel tracciato che nel corso degli anni, ha saputo rinnovarsi, anche se conserva alcuni tratti che diventano quasi mono traiettoria ed andrebbero rivisti. Dopo la Germania si va in Indonesia per il doppio appuntamento dall’altra parte del mondo.
Perchè abbiamo voluto esprimere un giudizio sulle piste? Le piste devono garantire lo spettacolo per il pubblico, ma soprattutto devono evitare i rischi per i piloti: il nostro sport è già abbastanza pericoloso e gli impianti devono essere concepiti per preservare il bene del Motocross: i ragazzi che salgono sulle moto e danno gas! A nostro avviso, i canali profondi in curva, vanno spianati quando possibile, perchè mettono a rischio le ginocchia dei piloti. Le rampe dei salti, almeno quelli più insidiosi, vanno “tirate” tra una manche e l’altra. Una rampa bella liscia invita a saltare, piegare, scrubbare, i piloti si divertono ed anche il pubblico.
Se i piloti si fanno male, se i cancelli di partenza si svuotano a causa degli infortuni, il nostro sport va in mille pezzetti!
A domani per le considerazioni sulla MX2.
A proposito, non prenotate per il Vietnam…