Sei GP disputati e si va verso la metà della stagione. A due giorni dal GP di Spagna che si disputerà nella nuova location di “La Baneza”, facciamo l’analisi dei migliori delle due cilindrate. Iniziamo dalla MX1 per proseguire con la MX2.


 Cairoli-Portogallo = 10 vittorie di manche su 14 disputate, prima dello scorso GP.
Alla luce della sua non-vittoria, sembra che Tony abbia preso paga ed invece tutto il contrario. Il campione non è ancora al 100%, ne di fisico (ginocchio che ne ha condizionato l’inizio stagione), ne di moto (scelte tecniche in fase di definizione). Si capisce bene e Tony non si nasconde. Abituati (e abituato) alla vittoria, suona strano vederlo spesso alle spalle di qualcuno, anche se questo qualcuno si chiama a volte, Desalle, a volte Philippaerts, a volte Frossard. I vincitori si alternano lui è sempre li, pronto e senza perdere colpi. Non appena la sua innata classe tornerà a essere espressa saranno “dolori” per tutti. Antonio ha capito come e in quale direzione lavorare, l’attacco al campionato è in arrivo.

 Desalle-condizione = mille per mille
Il belga sta vivendo “the magic moment”. Tutto gira alla perfezione, moto, fisico, cervello e l’oramai ex “very dangerous” (per dirla alla Momina) è passato al gradino di sopra mettendo tutti in apprensione per la consistenza e la velocità espresse in questa fase di campionato. È giovane e voglioso di fare (a volte anche strafare) al momento è al top, e la classifica generale lo premia con il meritatissimo primo posto. Da ora è nel mirino di tutti e se Clement riuscirà a reggere bene alla distanza alla fine dei giochi potrebbe veramente dare filo da torcere a chi in questa stagione pensava di avere vita facile nei suoi confronti.

 Frossard-MX1 = Roockie of the year
Durante l’inverno è migliorato in maniera spaventosa. La MX1 sembra fatta apposta per lui ed il team gli ha cucito addosso una bella Yamaha 450. Il francese (genio e sregolatezza della MX2 degli ultim anni) ci sta prendendo gusto con i piani alti della classifica e si è preso il gusto di bastonare tutti nel GP di casa andando a conquistare la vittoria. Nella seconda manche del Portogallo ha ragionato e bene, limitando i danni, cosa che non aveva fatto in America. Non è lontano dai due di testa e in cuor suo ci potrebbero essere delle velleità notevoli.

 Nagl-KTM 350 = Manca qualcosa?
Abituato a potenze stratosferiche (chiedete a chi ha avuto occasione di testare il suo 450 della scorsa stagione), il tedesco ha scelto il 350, come Cairoli. In questa prima parte di campionato non si è espresso al massimo, anche se ha collezionato ottimi risultati. In gara, a volte, sembra risentire della minore cubatura della moto, soprattutto nelle fasi di avvio e nei primi minuti di gara, dove Nagl era abituato a mettere alla frusta tutta la cavalleria del potentissimo 4 e mezzo austriaco. Trova sulla sua strada avversari “tosti” come Frossard e il duo Honda che si piazzano spesso davanti a lui. Bene nelle prima tre gare, poi si è un po’ disunito. Per confermarsi terza forza del campionato ed eventualmente migliorarsi, il coriaceo tedesco deve dare il meglio di se evitando battute a vuoto, anche parziali, come l’anonimo ottavo posto in gara 1 del Portogallo o addirittura il ritiro per caduta nella seconda manche. In Brasile 31 punti, in Francia 26 e in Portogallo 13, una regressione preoccupante che lo ha retrocesso al quarto posto nella generale.

  Bobryshev-Goncalves = sulla cresta dell’Honda
Il crescendo dei due piloti, neo accasati al Team Honda World Motocross ha raggiunto l’apice prestazionale di questa stagione proprio in Portogallo. Per “Bobby” secondo podio in carriera con 36 punti (dopo quello in USA con 35) e per Rui invece, sono stati 34 i punti conquistati (33 in Olanda). L’affiatamento con le “rosse” dei due acerbi ma alquanto smaliziati piloti, inizia a dare risultati sperati, ma senza dubbio sorprendenti. Ai 15 minuti di gara 2 del Portogallo, i due galletti erano in testa al gruppo della MX1 con apparente scioltezza. L’esperienza e la freddezza di “essere li” manca un po’ per entrambi, ma di sicuro non tarderanno a riportare alla vittoria le moto della casa alata.

 Philippaerts-concentrazione = da ritrovare
David ci ha abituati a dei recuperi di condizione e di velocità, incredibili, ma questa volta dovrà dare veramente il meglio di se, dopo i recenti risultati. In Francia era nettamente il più veloce di tutti ed ha raccolto poco (2 cadute e 23 punti in totale), in Portogallo ha raccolto la sua moto da terra per due volte. Doppio zero in casella che, nell’economia di un campionato come questo con tanti pretendenti al vertice e molto equilibrato, pesano veramente troppo. Soltanto 3 punti nelle ultime 3 manche e scivolone al settimo posto in classifica. Ancora una volta David dovrà tirare fuori dal cilindro (suo e della sua Yamaha) qualcosa oltre il massimo per recuperare in fretta il terreno perduto.

 Ben Townley-Europa = non pervenuto
L’ex campione del mondo (MX2 – 2004) non è riuscito a rientrare nei ranghi del mondiale. Due infortuni ad inizio stagione (gli ennesimi dopo essere emigrato in USA) hanno condizionato il suo rendimento nella prima fase di stagione. Prima ed ultima fase dato che Ben ha deciso di ritirarsi nella sua amata Nuova Zelanda, all’indomani del GP portoghese, dopo aver disertato le due manche. Speriamo veramente che Ben si riprenda ed alla svelta ma stavolta gli è veramente “scesa la catena” e non sarà facile rivederlo in gara ai massimi livelli.

 Roczen-campionato = il più forte ma…
Ritornando all’inizio del Supercross, ci sembra di avere di fronte un film gia visto. Roczen velocissimo ma che tira delle belle “mine” troppo spesso. Non scopriamo di certo oggi che il tedesco è il più veloce in assoluto dei piloti MX2 ma deve iniziare a fare i conti. In Francia ha preso il “jolly” con un cappottone in salita, quando era primo, il Portogallo, ha preso la “scopa” per raccogliere i suoi cocci in terra, ed era sempre primo con un gran margine. Per fortuna nulla di irreparabile, solo tante contusioni e spavento, ma la caduta di Agueda deve dare un segnale forte a lui e a coloro che lo “gestiscono” o pensano di farlo. È un talento, si vede e bene, ma come tale deve essere trattato e fatto ragionare (…che bella teoria!)

 Herlings-campionato = non è il più forte ma…
Discorso contrario a quello del suo compagno di squadra. Sa di non essere il più veloce, anche se le prova veramente tutte per contrastare Ken, ma con il secondo posto della seconda manche di Agueda, ha dato segnale di poter ragionare anche in ottica campionato ed ha soffiato la tabella rossa al suo compagno (poco) rivale (tanto) della KTM. In Austria sanno perfettamente che il futuro in orange della MX2 è lui (Roczen andrà in America di certo) e iniziano a coccolarlo un po’ di più. È giovane, un “cucciolotto” ma che al momento opportuno saprà anche ruggire nei confronti del più quotato Roczen

   Il resto del gruppo-campionato = Sotto di un gradino
Hanno vinto quasi tutto quelli lì della KTM e quando non lo hanno fatto è stato più per demerito loro che per meriti altrui (anche se chi vince ha sempre, e comunque ragione). Searle le sta provando tutte per recuperare terreno sui due ma ha commesso un errore che lo ha portato allo “zero” (rete verde nella ruota dietro e squalifica per aiuto esterno ricevuto). È la terza forza del campionato ma deve veramente dare il 110% se vuole arrivare in fondo ancora agganciato alle due KTM. Osborne e Paulin sono quasi appaiati (198 punti contro 196) ma il francese sembra averne di più in quanto a motivazioni e voglia di fare. Una voglia che difficilmente porterà però uno di loro due ad occupare un gradino del podio finale.

 Italia-MX2 = non classificata
Alessandro Lupino, il più rappresentativo dei nostri in MX2, alla prima stagione in sella alla Husqvarna TC 250 factory si dimena a centro gruppo ma con distacchi a volte imbarazzanti. Nelle ultime tre manche ha concluso 14°, 12° e 15° ma sempre ad un giro dal vincitore (62 punti e 14° posto in campionato). Per le new entry, aspettiamo giorni migliori. Monticelli è migliorato notevolmente (2 punti in Francia): Del Segato ha grinta da vendere ma gli manca il rendimento sulla distanza (1 punto in Portogallo): Zecchina ha debuttato in maniera ottimale ma ritornerà alla 125 dalla gara della Svezia: idem per Cervellin (2 punti in America) che è ritornato alla sua EMX2. Insomma, il colore del cielo italiano, riguardo il futuro del nostro motocross non è proprio azzurro come la maglia della nostra Nazionale e dobbiamo sempre sperare che i nostri giovani riescano presto a tirare fuori gli artigli. La giungla della MX2 è spietata e non fa prigionieri, solo “vittime”.

     
MonsterGirls = Fanno sempre piacere
Oggetto di desiderio di molti (diciamo quasi tutti) le ragazze Monster allietano la miriade di “brutti ceffi” che si aggirano per il pre parco di partenza prima del via. Gradita presenza. Voto 9 (per la simpatia?…giudicate voi!).