Ritornano la pagelle di Alessandro Castellani, ecco la MX1.

EVERTS: 10 Vincerebbe anche senza una ruota, ormai l’hanno capito tutti. Stavolta, però, complice una sbavatura abbastanza ingenua all’uscita di una curva, regala un po’ di spettacolo agli annoiatissimi spettatori rimontando gli avversari con sorpassi da antologia.
STRIJBOS: 8 Un altro secondo posto, anche se non è stato lui a mettere sotto pressione Everts e costringerlo all’errore. In attesa del miglior Coppins si conferma il primo degli inseguitori, soprattutto dal punto di vista della costanza e della tenuta fisica.
COPPINS: 8,5 Torna in pista e subito si piazza sul podio. Questo può testimoniare da un lato la sua forza, dall’altro la pochezza degli avversari. Non è ancora lo stesso pilota che l’anno scorso, insieme al fedele amico Townley, faceva vedere i sorci verdi ad Everts (e Stefan ne ha approfittato per sbatterlo verso le reti durante la rimonta in gara-2) ma tempo un paio di gare e sarà al top.
RAMON: 8 In gara-1 dimostra, con un volo pauroso, quanto sia facile partire in testa e ritrovarsi ultimo tuttavia non si perde d’animo e rimonta fino al quattordicesimo posto. Paga lo sforzo in gara-2, quando costringe Everts all’errore ma per difendersi dal suo ritorno da fondo a tutte le energie ed è costretto a cedere anche a Strijbos. Se non altro oggi il merito di averci provato, ed esserci quasi riuscito, va senza dubbio a lui.
DE DIJCKER: 7,5 Grandissimo nella prima manche, in cui emerge prepotentemente da centro gruppo e va a conquistarsi di forza la piazza d’onore più “pollastro” nella seconda, complice un contatto con Noble che lo costringe ad accontentarsi del settimo posto e quindi a lasciare il podio al compagno di squadra Coppins.
T. LEOK: 6,5 Non è più il giovane prodigio che ad inizio stagione metteva in difficoltà persino Everts, ma adesso ha preso anche una pericolosa (per la classifica) abitudine: va a corrente alternata e sbaglia sistematicamente la prima manche. Se non riordina le idee si gioca il podio finale.
MELOTTE: 7 Sta lentamente tornando quel ciclone che nel biennio 2003 – 2004 aveva fatto strabuzzare gli occhi a più di uno spettatore finalmente si rivede la guida decisa ed aggressiva che crepa i carburatori dei 450, la capacità di partire davanti e difendere la posizione coi denti. Quello che gli manca sono gli ultimi 15 minuti di gara: ben presto sarà importante anche tornare a fare risultato, ma per il momento può andare bene così.
GARCIA VICO: 6 Altri punti preziosi per Javier, rimasto l’unico alfiere del team di Martin dopo l’incidente di Jorgensen. Non ha il passo per stare coi primissimi, ma se non altro sembra aver ritrovato la sua proverbiale regolarità di piazzamenti.
BARRAGAN: 6 Continua a partire male, a restare coinvolto negli incidenti, a recuperare furiosamente. Sarà anche giovane e “caliente”, ma deve capire che in questo modo fatica il triplo degli altri, fa meno punti e rischia sistematicamente di finire all’ospedale.
FEDERICI: 6 Poco convincente in gara-1, tira fuori un po’ di mordente nella seconda uscita e conquista un dignitoso quattordicesimo posto. Se non altro ha fatto meno danni che in Italia, ma non è ancora riuscito ad entrare nella top ten.
SALVINI: 5,5 Da lui ci si aspettava un piccolo salto di qualità dopo la grintosa prestazione di Montevarchi. Invece nella prima manche si è ritirato mentre lottava intorno alla quindicesima posizione, mentre nella seconda si è dibattuto tutto il tempo ai margini della zona punti, riuscendo se non altro a conquistare tre punticini.
VERHOEVEN: 4 L’anno scorso ha conquistato il GP del Belgio MX3, quest’anno dopo aver cominciato la stagione nel team di Erik Eggens è stato chiamato da Jan de Groot per supplire all’assenza di Sword. Sebbene l’impresa non sia delle più ardue, Bas non sta facendo altro che collezionare doppiaggi e deve ringraziare il cielo di essere nato in Olanda, altrimenti ben difficilmente il manager delle verdi lo avrebbe tenuto sotto la sua tenda.