Alessandro Castellani, ha redatto le pagelle della MX2 realtiva al GP di Germania. Le pagelle si trovano anche sul MX Forum per cui la discussione ti attende.


MACKENZIE: 9 L’anno scorso era veloce ma sbagliava, e in Giappone non sbagliò, quest’anno era costante ma non era veloce, e in Giappone è andato fortissimo. Forse è il fuso orario, forse il sushi, forse i vertici Yamaha così vicini, sta di fatto che Sugo è ormai ufficialmente il regno di Billy Mackenzie.
CAIROLI: 8,5 Anche lui è stato in linea coi risultati dell’anno scorso, ma i 43 punti di oggi hanno un sapore diverso. Innanzitutto è tornato il “Monsieur Holeshot” che nel 2004 aveva strabiliato i giornalisti francesi. Nella prima manche prima un contatto con de Reuver e poi un errore abbastanza veniale, hanno mandato all’aria il capolavoro di Tonino che, come ormai è consuetudine quest’anno, si è dovuto rimboccare le maniche e lanciarsi in rimonta la seconda uscita, però, è stata una vera e propria galoppata a dimostrazione del fatto che, se non ci sono problemi, il più forte è ancora il numero 1.
DE REUVER: 8 Se la classifica è così corta il merito è quasi esclusivamente suo, che ha sempre fatto tanti punti senza farsi troppo distaccare da Rattray e recuperare da Pourcel. Non riesce ancora a vincere, nemmeno una manche, ma adesso è lui il pilota di riferimento per KTM in campionato, soprattutto in considerazione della gravità della caduta di Tyla.
RATTRAY: 5,5 Nella prima manche ha deluso, senza mezzi termini, ma non gli è stata concessa una seconda occasione per via del contatto con Seb Pourcel al via di gara-2, per cui non può essere criticato troppo. In fondo una giornata storta può capitare a tutti, l’importante è che la botta non si riveli troppo grave, sarebbe davvero un’ingiustizia.
C. POURCEL: 7,5 Nella gara in cui impressiona di meno conquista la tabella rossa di leader. Merito della costanza con cui sta correndo dall’inizio del campionato, e della capacità di fare la differenza in determinate condizioni (vedi Teutschenthal) che de Reuver ancora non ha mostrato. Anche oggi nella prima manche ha cercato di vincere, poi ha capito che sarebbe stato troppo rischioso ed ha salvaguardato le energie: mossa che col senno di poi si è rivelata azzeccatissima, se si considera la rimonta che ha dovuto fare fino al quinto posto.
PHILIPPAERTS: 5 Forse la pista non gli piace, forse non è a posto fisicamente (e su un tracciato bello quanto impegnativo come quello di Sugo la cosa si palesa facilmente), forse ha avuto problemi tecnici, forse tutte e tre le cose sta di fatto che, dopo un’ottima gara-1 (nonostante si sia fatto soffiare il quarto posto da Cairoli proprio all’ultimo giro), il diciassettesimo posto della seconda manche ha lasciato davvero l’amaro in bocca a tutti.
CHIODI: N.G. Un ragazzo di trentatre anni, tre volte campione del mondo, che corre con un ginocchio scassato per fare due sedicesimi posti non può essere che un esempio per tutti il risultato non vale neanche la pena valutarlo.
GUARNERI: 5 I risultati delle prove avevano alimentato grandi speranze, ma poi in gara il Pota si è un po’ perso. Perso dopo il via in gara-1, con caduta in rimonta e conseguente ritiro perso ancora di più nella seconda uscita, quando nelle battute iniziali si era installato al quarto posto ed è retrocesso fino al decimo, in chiaro calo fisico.
SWANEPOEL: 7 Finalmente, dopo gli exploit del 2004 in sella alla KTM 125, è tornato in auge questo giovane sudafricano, che ha dimostrato a tutti di ricordarsi ancora come si fa ad andare forte. Anche fisicamente ha retto benissimo all’impegnativa pista giapponese, per cui è probabile che il campionato abbia trovato per strada un altro protagonista.
MONNI: 6 La velocità ce l’ha sempre avuta, fisicamente comincia a tenere bene (lo dimostra la rimonta di gara-2, mentre tanti arrancavano in riserva), solo che continua a partire male e a prendere tardi il ritmo giusto se migliora questi aspetti potrà puntare molto più in alto di dov’è adesso.
GUNDERSEN: 5,5 Spunta fortissimo nella prima manche, poi sbaglia sotto la pressione di Rattray, Pourcel e de Reuver (chi non sbaglierebbe?) e finisce nono nella seconda combatte tutto il tempo in mezzo al gruppo. Complessivamente è apparso in ripresa, ma ancora lontano dai livelli di Zolder e Bellpuig.