MxNews è particolarmente vicino a tutte le manifestazioni organizzate da Off Road Pro Racing ed anche se l´Enduro non viene trattato direttamente, la gara di Genova, viene comunque ritenuta assai intressante, degna di uno spazio anche in un sito “100% Motocross” come il nostro. Per questo motivo, per noi, a Genova, c´era Alessandro Pozzi.

Finalmente Mondiale…

Dopo anni e gare di rodaggio, quest’anno, ha avuto inizio la prima edizione del Campionato del Mondo di Enduro Indoor, questo Torneo, si è concluso proprio ieri sera nell’arena del Palasport di Genova.

Ore 20,00 tutto buio!

Dopo le prove libere ed i tempi svoltisi nel pomeriggio, nel piazzale di partenza del palazzo dello sport di Genova, si ode la voce dello speacker che incita il caloroso pubblico e da il benvenuto alla edizione numero 3 del Genova Enduro Indoor, per la prima volta valida come prova di Campionato del Mondo.

Una luce punta alla cima della “mulattiera in discesa”, ed il bravissimo Ricciotti, chiama uno alla volta i primi 5 contendenti al titolo chiaramente in ordine decrescente..

Tom Sagar, Xavi Galindo, Taddy Blazusiak, Mika Ahola e il leader David Knight.

Tra uno di questi gladiatori, si deciderà chi sarà il primo Campione del mondo.

Terminata la presentazione dei “top five” l’occhio di bue si sposta e segue l’ingresso di due ragazze che portano in dote un famoso “Trofeo”, naturalmente alla vista di ciò, l’atmosfera si fece subito calda e con un boato da parte del pubblico presente vennero presentati uno per uno ( mancava solo Salvini) i componenti della Nazionale italiana, ovvero i Campioni del Mondo a Squadre.

Neanche terminata la presentazione che i motori da dietro il cancelletto erano gia belli caldi, perché stava per iniziare lo spettacolo del Enduro Estremo indoor.

Anche quest’anno l’enduro organizzato da Off Road Pro Racing, ha fatto da palcoscenico come prima uscita ufficiale delle squadre impegnate nel WEC, ed infatti, girando per i paddock, che erano al chiuso dentro il palazzetto, si potevano notare i nuovi “matrimoni” e tutte le novità.

Naturalmente il team che schierava piu forze, era quello Ktm, che ha portato con se ben 9 piloti ufficiali e tutti i migliori tecnici di cui il team dispone, tra i quali anche il mitico “Ferro”, che si occupava un po di tutte le moto.

Tra i mezzi spiccava quello numero 36 dell’ americano Mike Metzger, il quale non ha potuto correre per motivi burocratici legati alla licenza tra l’altro, ci ha confidato che dovrebbe correre domenica prossima alla Hell’s Gate, ovvero un’altra classica gara di enduro estremo, che si correrà vicino a Lucca e che ormai il suo orientamento motociclistico è più verso questo genere di enduro che altro.

Altri Team schierati al massimo delle forze erano quelli Yamaha Ufo Corse, Honda Hm, Beta Boano, Aprilia, Husqvarna CH Racing e BMW.

Come di consueto gli organizzatori del “Genova”, sono soliti portarci primizie assolute ed anche quest’anno non si sono smentititi facendo correre in anteprima la nuova Scorpa T-Ride, una specie di moto da enduro col motore della Yamaha 250 4t ed il telaio e le sospensioni di una moto da trial, con il pilota francese Gregory Eyries.

La serata è stato un susseguirsi di gare emozionanti, senza esclusione di colpi e battagliate fino all’ultimo metro ( in alcuni casi anche dopo) che hanno tenuto il numerosissimo pubblico sempre col fiato sospeso.

Da segnalare spettacolari cadute, fortunatamente senza conseguenze gravi per i piloti, come quelle di Thain e Guerrero.

Il tracciato, era molto tecnico, ma una volta interpretato, poteva risultare anche divertente, e scorrevole di sicuro era molto meno impegnativo di quello dello scorso anno.

Gli ostacoli proposti, erano gli stessi che abitualmente si incontrano in una gara di enduro e cioè tronchi, sassi, sabbia, guadi, salitone, e discesone in 2 tempi coi sassi ( che molti saltavano e usavano stile “doppio” in discesa)il tutto studiato appositamente per non dar attimi di relax ai piloti, tant’è che anche gente come Knight, ha avuto i proprio problemi ad interpretarlo.

Proprio Knight, ha visto la sua qualificazione in bilico quando, nella Heat che conduceva i primi 4 direttamente al Main Event, dopo una partenza non proprio brillante, ha avuto parecchie difficoltà, cadendo ripetutamente nello stesso punto ovvero nell’affrontare un passaggio di sassi, ha lasciato libero accesso, con una manche in meno, alla finale a piloti del calibro di  Meo, Cervantes, Mossini e Oblucki.

La seconda Heat ha visto il netto dominio del nuovo astro nascente dell’enduro estremo, il polacco Tadeusz Blazusiak, il quale ha deliziato il pubblico con una guida precisa, redditizia, ma molto spettacolare.

Assieme a lui sono passati direttamente in finale Galindo, Albergoni e Guillame.

Appena prima di quella che è stata una della manche più importanti ai fini della classifica finale del mondiale, ovvero il Last Chance, si è svolta la finale del Trofeo GoldenTyre, un torneo che assegnava al vincitore il titolo di campione Europeo.

Qui dopo una gara condotta in solitaria, il titolo è andato al polacco Michael Szuster, seguito dall’inglese Evans e dall’italiano Andrea Fossati.

Nei pochi attimi, che anticipavano l’ingresso dei piloti al Last Chance, scorrendo l’elenco, risultavano nomi di tutto rispetto, partendo da Knight, passando per Ahola e Germain, Lettenbichler col Bmw e la nuova stella Oldrati, da Aubert a Despres e arrivando a campioni di casa nostra come Botturi o Belotti.

Sceso il cancello, è stato Knight il piu lesto, seguito da Despres e Oldrati. Ahola ultimo.

I 4 giri sono corsi via velocissimi ed hanno consegnato l’accesso alla finale ad un Knight che finalmente aveva ritrovato la concentrazione necessaria e ad un Oldrati che diventa sempre più “conferma”.

Giusto qualche attimo per 2 passi e poi via con la finale.

Dai giochi per il titolo erano ormai esclusi Ahola e Sagar, gli altri si giocavano il tutto per tutto.

L’atmosfera all’interno del palazzetto era sempre piu rovente e la tensione tra i tifosi abbastanza palpabile, in quanto il segreto dell’enduro indoor è che nulla è scontato, nessuno sarà mai il favorito, perché l’errore, il calo di concentrazione è dietro l’angolo e tutti dal primo all’ultimo si giocano la vittoria.

Con l’abbassarsi del cancelletto, il piu veloce è stato Antoine Meo, seguito subito da Galindo Knight e Cervantes, gli altri sono rimasti imbottigliati gia al primo ostacolo.

Il primo giro per Meo è corso via veloce e pulito, nessuna incertezza, nessun tentennamento, anche i punti più ostici sono filati via, alle sue spalle Knight riesce a scalzare Galindo dalla seconda piazza, Cervantes da dietro controlla.

Al secondo giro Meo continua la sua cavalcata, ma da dietro il Cavaliere dell’isola di Man Knight sembra rinvenire…Cervantes raggiunge Galindo ed i due iniziano a “sportellarsi”.

Arriva anche il terzo giro, siamo a meta gara, Meo appena prima della Finish Line commette un piccolo errore e sembra che Knight sia pronto a sferrare gli attacchi decisivi Gli occhi del pubblico sono talmente concentrati sul duo di testa che non vedono i “disastri” che combina in giro per il tracciato Blazusiak che per la troppa foga si trova a terra ripetutamente.

Siam quasi alla fine Meo sembra non averne più, e Knight è appena dietro, ma proprio in quegli istanti l’italo-francese riesce a tirar fuori il coniglio dal cilindro e riesce nuovamente ad allungare sul gigante.

Dietro Galindo si stende duro sui tronchi e lascia via libera a Cervantes.

Anche l’ultimo giro finisce con Meo che taglia da Vincitore il traguardo e si porta nel “giro che conta” dell’enduro Mondiale.

Knight secondo si laurea Campione del Mondo.

Terzo  un regolarissimo Cervantes che sta cercando la forma migliore al rientro dall’infortunio di tempo fa.

Poi Oblucki e il nostro Mossini che sembra ( dopo anche le egregie prestazioni al Motolive di Milano) stia prendendo le misure con la specialità.

Con questa classifica si è conclusa anche questa edizione dell’Enduro Indoor di Genova, un’edizione ricca di colpi di scena, sempre sotto la regia dell’impeccabile Off Road.

Alessandro Pozzi

ale@mxnews.net