Si è conclusa la MXGP 2021, uno dei campionati più belli e spettacolari a cui abbiamo mai assistito, forse il più bello ed avvincente di sempre.
Erano in molti a partire puntando al titolo mondiale: primo fra tutti Jeffrey Herlings dopo le stagioni buie e piene di sfiga che lo hanno di fatto estromesso dalla lotta per il titolo. L’anno prima l’olandese è stato costretto ad abbandonare i giochi per la caduta a Faenza, proprio quando sembrava essere il dominatore assoluto di una stagione strana con calendario stravolto per la pandemia. Tim Gajser, campione del mondo delle ultime due stagioni, in simbiosi perfetta con la sua Honda, lo squadrone Yamaha composto da Jeremy Seewer e Glenn Coldenhoff, Romain Febvre sulla Kawasaki, Jorge Prado velocissimo in sella alla 450. Poi lui, il nove volte Campione del Mondo di Motocross, probabilmente ad una delle ultimissime stagioni, Antonio Cairoli.

Ci sarebbe da raccontare per una giornata intera, ma facciamo un riassunto velocissimo. Fin da subito si è capito che sarebbe stato un campionato equilibrato: Herlings e Gajser sembravano averne di più, ma c’era uno stratosferico Cairoli che ancora una volta ha sorpreso tutti e solo una banalissima caduta in gara 2 in Russia gli ha negato la tabella rossa. Il primo colpo di scena era già dietro all’angolo della quarta prova: al GP di casa ad Oss, Herlings si vede planare la Kawasaki di Monticelli sulla schiena, vince una manche da paura con un osso incrinato ed è costretto a saltare 3 manche. Campionato finito per Jeffrey? Neanche per idea… Il missile orange, a testa bassa inizia a rimontare ed a capitalizzare gli errori degli avversari che si autoeliminano rischiando di coinvolgere anche Herlings. Al GP di Germania Jorge Prado taglia il traguardo in modo sconsiderato e travolge Herlings che in gara 2 non può dare il 100% a causa delle botte rimediate. Strada spianata per Gajser? Lo solveno si rompe una clavicola in allenamento, Cairoli cade nelle prove a Riola, si fa male alle costole ed alla schiena, Febvre combina troppe marachelle e Jeffrey torna in corsa, si riporta in testa ma la dea bandata non è di certo dalla sua parte. Alla seconda delle due prove di Arco di Trento, Herlings cade al via di gara 1, la sua moto viene centrata e si danneggia costringendolo al ritiro. In gara 2 cade malamente due volte. La tabella rossa salta di moto in moto poi Febvre passa in testa e nonostante qualche errore di troppo, sembra supportato da qualche Santo in paradiso mentre gli altri se la devono sudare. Gajser si mette fuori gioco con una partenza fotocopia di Lupino al MXoN, viene penalizzato e resta indietro. All’ultima gara Febvre è avanti di 3 punti, Herlings dice che sarà un MXGP “All In” e così sarà. Jeffrey Herlings domina fin dalle prove ed entra nel cervello di Febvre che si autoelimina quando comunque JH84 è saldamente al comando.
Ha vinto il più forte in pista, quello che non molla mai, quello che vince con un osso rotto, quello che anche se gli salti addosso o se gli lanci al volo una moto mentre salta, lo abbatti ma non lo fermi. Ha vinto il più forte, anche se quest’anno, ci sarebbe voluto un premio speciale per parecchi piloti, per Toma Febvre e Tim Gajser specialmente.
Nelle righe che seguono, abbiamo raccolto le interviste dei tre protagonisti e dei loro team manager.

 

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Jeffrey Herlings – Campione del Mondo MXGP 2021: “Sono davvero felice, ma allo stesso tempo sono dispiaciuto per gli altri due ragazzi. Li voglio ringraziare perché è stato un grande campionato. Il brutto dello sport è che alla fine può vincere uno solo, sono stati incredibili ed ho un grande rispetto per loro. Non ho dormito per una settimana pensando a cosa sarebbe potuto accadere a Mantova. E’ stato un campionato difficilissimo e tutti e tre ci abbiamo creduto fino alla fine. La pressione era altissime a specialmente Romain ed io abbiamo lottato fino alla fine. Mi sono infortunato, ho dovuto guardare gli altri correre, poi sono tornato e ce l’ho messa davvero tutta. E’ stato il campionato più difficile di sempre, tra alti e bassi ho avuto bisogno di stare concentrato e di nervi d’acciaio, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Ho perso tre manche per infortunio, una perché si è rotta la moto, qualcuno dice che mi hanno regalato dei punti, penso di essere stato il più consistente. In questo momento forse non mi rendo ancora conto e realizzerò quanto è accaduto stasera quando mi metterò a letto. Il team è stato fantastico e mi ha supportato in modo incredibile, la moto era perfetta, hanno lavorato in modo pazzesco.

Dirk Gruebel, Team Manager Red Bull KTM: “Che stagione pazzesca! Eravamo al comando e ci siamo trovati a non poter correre perché Jeffrey si era fatto male! Penso che la differenza l’abbia fatta a Lommel dove ha corso con un dolore pazzesco e si è rimesso in lotta per il titolo. Ha dimostrato che la sua soglia di sopportazione del dolore è altissima, altri piloti sarebbero rimasti a riposo, ma lui ha stretto i denti, ha voluto tornare ed oggi è Campione del Mondo. Oggi è stato difficile: dopo gara 1 eravamo a pari punti ed avrebbe vinto chi in gara 2 sarebbe arrivato davanti. Jeffrey ha fatto la differenza ed il merito è tutto suo. Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra”.

Pit Beirer, KTM Motorsports Director: “Questa non è stata una stagione normale. La vittoria è stata molto difficile e per questo speciale. Complimenti a tutti: Tim e Romain hanno corso una stagione incredibile e tutti e tre avrebbero meritato il titolo, ma Jeffrey è stato fantastico. Tra alti e bassi non ha mai mollato, è tornato dall’infortunio più forte ed ha meritato questo titolo. Voglio ringraziare tutta la squadra perché hanno lavorato in modo fantastico. Abbiamo la “superstar” ma anche tante stelle nel nostro team come Tony, Jorge, Mattia, Rene e Tom. Il team è fantastico e rende il nostro lavoro unico e divertente. Da domani penseremo già al prossimo anno.”

 

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Romain Febvre: “Essere arrivato così vicino ed aver perso è difficile. Ho dato il massimo e non ho nessun rimpianto, purtroppo non è stato abbastanza. In questo momento le emozioni sono forti, sono sicuramente delusissimo ed un po’ arrabbiato con me stesso, ma queste sono le corse. Ho dato il massimo ma ho perso nel peggiore dei modi. E’ davvero dura da accettare, ma supererò questo momento. Voglio ringraziare il Monster Energy Kawasaki Racing Team per tutto il loro lavoro svolto. tornerò a lottare per il titolo e per Kawasaki anche l’anno prossimo. “

 

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Tim Gajser: Terminare terzo, non era proprio quello che volevo qualche giorno fa quando sono arrivato a Mantova. La stagione è stata piena di alti e bassi ed alcune volte le cose non vanno sempre per il verso giusto. Penso che abbiamo messo in scena uno spettacolo che i fans ricorderanno a lungo ed è stata una stagione che si è decisa solo all’ultima gara. Congratulazioni a Jeffrey per aver vinto il titolo, ha fatto quello che doveva fare ed è stato bello finire la stagione lottando ancora con lui fino alla bandiera a scacchi. Sembra che nel 2022 inizieremo a fine Febbraio, quindi non ci sarà una pausa lunghissima, ma mi prenderò comunque una vacanza prima di iniziare la preparazione. Un grande ringraziamento al team ed a tutti i fans: ho la fortuna di avere grande supporto sia in pista che fuori e non vedo l’ora di provare a vincere il mio quinto titolo il prossimo anno.”

Marcus Pereira de Freitas – General Manager HRC – MXGP: In questa gara, Tim aveva bisogno di un po’ di fortuna per diventare campione, ma per noi è un campione perché dà sempre il 100% ogni volta che va in pista, ma anche per l’atteggiamento che ha una volta che toglie il casco. Anche quando ormai il titolo era perso, ha continuato a spingere ed è stato un altro grande risultato terminare secondo assoluto qui a Mantova. Tutto il Team HRC è molto orgoglioso del suo impegno e lo ringraziamo per tutti i bei ricordi che ci ha regalato quest’anno. Grazie Tim!”