L’azionista indiano Bajaj è autorizzato ad acquisire il controllo nella società madre di KTM, Pierer Mobility, senza dover avviare un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria nei confronti degli altri azionisti. Il Comitato per le OPA ha preso questa decisione, citando una clausola di eccezione nella procedura di ristrutturazione.
Mercoledì 23 Ottobre, la Commissione ha approvato l’operazione riconoscendo che l’acquisizione da parte di Bajaj Auto International Holdings B.V. (la controllata olandese del gruppo indiano) risponde a una precisa logica di salvataggio industriale, classificandola quindi come “ristrutturazione aziendale”, che consente di acquisire il controllo di una società in difficoltà senza dover per forza fare un’offerta pubblica di acquisto a tutti gli azionisti.
Tuttavia, sono state imposte a Bajaj diverse condizioni per tutelare gli interessi degli altri azionisti. Il processo di ristrutturazione prevede questa possibilità. Tuttavia, Bajaj è stata soggetta a determinate condizioni per tutelare gli interessi degli altri azionisti.
L’operazione dovrebbe concludersi entro il 10 Novembre.
Rajiv Bajaj, CEO di Bajaj Auto, in una recente intervista ha dichiarato che la previsione è di una stretta ai costi con un taglio che potrebbe arrivare al 50% in vari settori, compreso marketing (racing) e R&D. Le parole del CEO sono state chiare: “troppi impiegati e pochi operai!”
Fuori di dubbio ormai che la produzione sarà spostata in India dove risulta essere più conveniente del 30%, con una ricaduta pesantissima sui partner e fornitori di KTM, dislocati sia in Austria che in molti paesi europei, tra cui l’Italia.
Sembrava che la bufera fosse passata, probabilmente è solo all’inizio.



