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Dopo due anni in HRC, Ferruccio Zanchi, sale sulla Ducati Desmo250 e la guiderà nel prossimo Campionato del Mondo MX2.
“Ferro” è un 2006, nato il 6 Settembre a Firenze da una famiglia nella quale il padre è appassionato e praticante di Enduro, è salito su una moto per la prima volta a 5 anni, ha debuttato in gara a 8 anni: ha corso l’Europeo 65 ed 85 facendo vedere buone cose prima di passare in EMX125 e correre alcune gare come wild card in MX2 con risultati molto positivi.
Prende esempio da Jeffrey Herlings e Tim Gajser, con l’obiettivo di vincere un titolo mondiale, è un ragazzo cresciuto al fianco di Jacky Vimond è introverso e concentrato, poco sociale e molto concreto, focalizzato sugli obiettivi.
Nel 2025 ha vinto la sua prima manche il Spagna in condizioni davvero difficili, prima di farsi male in modo assurdo, se parliamo di MXGP, a causa di una transenna posizionata con poco criterio, al GP di Germania a Teutschenthal. La botta è stata forte ed lo ha costretto a sottoporsi ad un intervento al ginocchio.
Ora la nuova avventura, un italiano su moto italiana in MX2 con un progetto importante. Abbiamo raggiunto Ferruccio e gli abbiamo fatto qualche domanda: ecco come ci ha risposto.
MXN: Innanzitutto ci dici come stai?
FZ: Bene! Dopo l’intervento ho iniziato subito a fare fisioterapia, ho lavorato circa 3 mesi a Firenze in un centro specializzato per il ginocchio. Non abbiamo avuto alcun intoppo, il ginocchio ha sempre risposto bene, è stato un percorso tranquillo, senza imprevisti, come speravo. Ad Ottobre ho smesso con la fisioterapia di comune accordo con l’ortopedico ed ho iniziato ad allenarmi seriamente. Dall’infortunio, per due mesi non ho potuto fare nulla, ad Agosto ho ripreso a fare un po’ di movimento, ma solo da Ottobre ho ricominciato a seguire i miei programmi di allenamento e posso dire che il ginocchio è tornato al 100%.
MXN: Perché hai scelto Ducati?
FZ: Ducati si è presentata con un progetto molto interessante e mi hanno convinto. Gli ho chiesto quale fosse il loro obiettivo in termini di “tempo” e loro mi hanno risposto che in 2/3 anni volevano puntare alla vittoria del titolo. Gli obiettivi combaciavano, quindi la scelta è stata abbastanza semplice: loro erano interessati a me e le loro idee mi piacevano e, la moto ha un grande potenziale.
MXN: Com’è stato il primo approccio con la moto?
FZ: Sono un pilota che si è sempre adattato velocemente alle moto ed ai cambiamenti. La moto mi è piaciuta subito ed ho avuto un buon feeling con il telaio fin dalle prime curve perché è facile da guidare. Il motore va molto bene ed ha un grande potenziale di crescita.
MXN: Si fa un gran parlare del “Desmo” che specialmente nella 250 dovrebbe fare la differenza, ci puoi dire qualcosa?
FZ: Per quanto riguarda il Desmo, abbiamo un grande potenziale da sviluppare, la moto è nuova ma la strada è quella giusta. Senza entrare nello specifico, posso dirti che quando con le altre moto dovevo cambiare marcia, sulla Desmo insisto ed allunga all’infinito ed è proprio a questo che devo ancora abituarmi per sfruttare tutto il potenziale del motore.
MXN: Cosa significa essere un pilota Ducati Factory?
FZ: Io credo nel progetto ma è sicuramente una bella sensazione, sapere di essere il primo pilota, per giunta italiano a portare una moto italiana come la Ducati, al debutto nel Mondiale MX2.
MXN: E’ cambiato qualcosa dopo la vittoria della manche in Spagna?
FZ: E’ stato un sogno che si è avverato. Ogni ragazzo che fa Motocross sogna di correre nel Mondiale e di vincere una manche. Anche se ho vinto in condizioni particolari, è stata una sensazione bellissima. Lavori, lavori, lavori, per anni, anni ed anni ma c’è sempre il punto interrogativo “riuscirò a vincere?”, poi quando vinci anche solo una manche è un bel traguardo, che poi diventa un punto di partenza perché mi sono davvero convinto di avere le qualità per stare davanti. Non sarà facile, la prima è sempre la più difficile, ora devo mettere insieme tutto il lavoro e capire come tornare e continuare a vincere. Comunque è stata una grande soddisfazione e spero che il futuro sia ricco di vittorie.
MXN: Chiudiamo con una curiosità: gira voce che sei molto scaramantico…
FZ: Sono mooolto scaramantico! Pensa che tutte le volta che sono in gara mi cambio sempre nello stesso punto, sulla stessa sedia, appoggio le cose nello stesso punto, con lo stesso schema, telefono, orologio , catenina, sempre nella stesso punto e quando mi preparo per entrare in pista, mi vesto sempre partendo dalla calza destra poi quella sinistra, ginocchiera destra, ginocchiera sinistra, pantalone nella gamba destra, poi nella gamba sinistra e via così. Inizio sempre dal destro e poi il sinistro. E’ il mio rito!
MXN: Grazie Ferro, gas!
FZ: Ciao a tutti, Ci vediamo presto in pista!
After two years with HRC, Ferruccio Zanchi jumps on the Ducati Desmo 250 and will ride the next MX2 World Championship.
“Ferro” born in 2006 on September 6th in Florence: his dad is a passionate Enduro rider. He rode a motorcycle for the first time at 5 and made his racing debut at 8. He competed in the 65 and 85 European Championships, showing strong results before moving up to EMX125 and competing in some MX2 races as a wildcard, with very positive results.
Taking inspiration from Jeffrey Herlings and Tim Gajser, the goal of winning a world title, he’s a boy who grew up alongside Jacky Vimond. He’s introverted and focused, not very social and very concrete, focused on his goals.
In 2025, he won his first race in Spain in truly difficult conditions, before suffering a shocking injury – in MXGP terms- due to a poorly placed barrier at the German GP in Teutschenthal. The blow was severe and forced him to undergo knee surgery.
Now, the new jorney: an Italian guy on an Italian bike in MX2 with a major project. We caught up with Ferruccio and asked him a few questions: here’s what he answered.
MXN: First of all, can you tell us how you’re doing?
FZ: I’m good! After the surgery, I immediately started physiotherapy and worked for about three months in Florence at a specialized knee center. We didn’t have any problems; the knee always responded well. It was a smooth journey, without any unexpected events, as I’d hoped. In October, I stopped physiotherapy, in agreement with the orthopedist, and started training seriously. After the injury, I couldn’t do anything for two months. In August, I started exercising again, but only in October did I start following my training programs again, and I can say that my knee is back to 100%.
MXN: Why did you choose Ducati?
FZ: Ducati came to me with a very interesting project, and they convinced me. I asked them what their “timeline” was, and they told me they wanted to win the title within two to three years. The goals matched, so the choice was quite simple: they were interested in me, I liked their ideas, and the bike has great potential.
MXN: How was your first contact with the bike?
FZ: I’m a rider who has always adapted quickly to bikes and changes. I liked the bike from the first corners and had a good feeling with the chassis from the first laps because it’s easy to ride. The engine works very well and has great potential for growth.
MXN: There’s a lot of talk about the “Desmo,” which should make the difference, especially in the 250. Can you tell us something?
FZ: Regarding the Desmo, we have great potential to develop. The bike is new, but we’re on the right track. Without going into specifics, I can tell you that when I had to shift gears on other bikes, on the Desmo I just keep pushing hard and it revs endlessly. I still have to get used to this to fully exploit the engine’s potential.
MXN: What does it mean to be a Ducati Factory rider?
FZ: I believe in the project, but it’s definitely a great feeling to be the first Italian rider to debut with an Italian bike like Ducati, making its debut in the MX2 World Championship.
MXN: Did anything change after winning the race in Spain?
FZ: It was a dream come true. Every motocross kid dreams of racing in the World Championship and winning a race. Even though I won in crazy conditions, it was a fantastic feeling. You work, work, work, for years and years and years, but there’s always that question mark: “Will I be able to win?” Then, when you win even just one race, it’s a great achievement, which then becomes a starting point because I truly believe I have the qualities to be at the front. It won’t be easy, but the first win is always the hardest. Now I have to put all the work together and figure out how to come back and keep winning. In any case, it was a great satisfaction, and I hope the future is full of victories.
MXN: Let’s end with a fun fact: they say you’re very superstitious…
FZ: I’m very superstitious! Every time I compete, I always get ready in the same spot, on the same chair, I put everything in the same place, using the same pattern, phone, watch, necklace, always in the same spot. And when I get ready to go on the track, I always get dressed starting with the right sock, then the left, right kneebrace, left kneebrace, pants on the right leg, then the left leg, and so on. I always start with the right and then the left. It’s my ritual!
MXN: Thanks Ferro, full throttle!
FZ: Bye everyone, see you soon on the track!
