Come ogni anno, KTM ha messo a disposizione dei media internazionali il Campione del Mondo e questa volta è toccato a Simon Laengenfelder che insieme a Davide De Carli e Robert Jonas hanno risposto alle domande dei media.
Appena tornato dall’altra parte del mondo, ancora un po’ sotto l’effetto del fuso orario, il tedesco è apparso davvero soddisfatto della conquista del titolo.
Ripercorriamo qualche passo significativo del botta e risposta.

“E’ stato un lungo viaggio per arrivare al titolo, ma da quando sono arrivato al Team De Carli sono cresciuto tanto e nel corso degli anni abbiamo costruito qualcosa di positivo” Ha iniziato Laengenfelder. “Quest’anno abbiamo lavorato duramente ed abbiamo apportato miglioramenti alla moto, ma senza stravolgerla, un passo alla volta, per non rischiare di osare troppo ed andare nella direzione sbagliata. Anch’io ho lavorato duramente dal punto di vista del fisico e ci sono stati grossi miglioramenti sulla tenuta fino alla fine della manche, ma anche sulla velocità nelle prime battute di gara, quando tutti sono molto aggressivi. Penso di essere un buon pilota e so che posso ancora migliorare perché sono giovane”.

Davide De Carli conferma: ”Abbiamo perso ma ci siamo ripresi subito la tabella rossa, perché Simon si è dimostrato un vero combattente. Quest’anno è stato più veloce ma anche più preciso, ha lavorato sulla tecnica e si è preparato alla perfezione. Abbiamo lavorato anche sul motore ma era già ad un ottimo livello, ci siamo concentrati molto sulle sospensioni. Ma è stato Simon che ha fatto la differenza con la sua preparazione sia fisica che mentale.”

Riguardo all’ultimo GP il tedesco è stato trasparente “Non è stato facile, Kay ed io abbiamo corse delle manches ad altissimo livello e lui ha provato a vincere in ogni modo esattamente come me. Ci stavamo giocando un titolo mondiale. Con la bandiera rossa non sapevo se ce l’avevo fatta oppure no, mi avevano segnalato che dovevo recuperare diverse posizioni e non sapevo se ci ero riuscito, ma alla fine ho vinto!”

Riguardo al futuro: “Resterò in MX2 e penso che correrò con il numero 1. Ero convinto che il 27 sarebbe rimasto per sempre sulla mia moto ma quando l’ho vista con il 1 mi sono detto “quanto è bella” per cui ho deciso praticamente adesso che correrò con il numero 1”. E riguardo al SX ed all’America “Penso di essere un pilota di GP, non ho mai corso il Supercross e non penso che andrò mail in America a correre quel tipo di gare.”

Per il Nazioni Simon vede Francia e Australia tra le favorite: “Ci sono un sacco di Team che hanno tre piloti molto forti, ma ora che gli USA devono pensare a dei sostituti penso che ci siano buone possibilità per molte squadre per stare tra i top. Naturalmente io e Kenny e Maximilian daremo il massimo per difendere la nostra maglia.”

Robert Jonas ha confermato che il prossimo anno KTM avrà ancora due squadre, quella gestita da Ce Carli e quella “interna”. Alla domanda se sia il caso di avere due team che corrono il rischio di “rubarsi” dei punti importanti, come accaduto in alcune situazioni tra Coenen e Herlings, Jonas ha semplicemente detto: “le altre squadre hanno un pilota di punta e difficilmente il compagno di team si trova in una situazione di poter lottare con il “primo” pilota. Noi abbiamo due team ed anche per la prossima stagione non cambieremo la nostra struttura.”

Simon e Davide hanno chiuso ringraziando KTM e tutti coloro che hanno lavorato e permesso di raggiungere questo obiettivo.
Nell’ultimo botta e risposta Simon ha detto a Davide “devi mettere la moto lassù!” (intendendo che deve metterla dove ci sono quelle di Tony Cairoli ndr). “Lo farò dopo EICMA” la risposta di Davide De Carli.

Complimenti ragazzi!