Spunti e riflessioni.

Il ritiro di Suzuki dalla scena della MXGP ha complicato ancora di più uno scenario che era già abbastanza preoccupante: alla lista dei piloti senza moto per la prossima stagione, Max Nagl, Benoit Paturel, Evgeny Bobryshev, Jordi Tixier, Kevin Strijbos (solo per citare i più conosciuti) si sono aggiunti Arminas Jasikonis e Jeremy Seewer.
Nelle ultime stagioni, troppi piloti sono arrivati o stanno arrivando in MXGP, solo uno per scelta (Tim Gajser), tutti gli altri per la “regola dei 23 anni” (Febvre, Herlings, Anstie, Tixier, Guillod, Coldenhoff, Tonus, Lupino, Seewer, Paturel, Bogers), togliendo di fatto la sella a piloti di livello comunque alto o, non trovando loro stessi una sistemazione nella classe maggiore.
Improvvisamente piloti in grado di arrivare nei top 10 ad ogni manche, qualcuno anche di vincere, si è trovato senza moto, o nel peggiore dei casi, un pilota costretto a passare di categoria, tra i più forti in MX2, magari addirittura pilota “factory”, arriva in MXGP e trova tutti gli schieramenti al completo. Nelle passate stagioni, le varie situazioni si sono risolte, ma ora qualcosa sta iniziando a non funzionare. Ci sono troppi piloti forti o fortissimi in MXGP, le moto a disposizione non bastano più, le case costruttrici non sono disposte ad aumentare i budget già messi a dura prova dalle costose trasferte e si rischia di trovarsi in un vortice da cui diventa complicato uscire.

Se da un lato, la regola dei 23 anni, ha portato ad un innalzamento dell’asticella del livello della MXGP (assolutamente positivo) e ha aumentato la spettacolarità della MX2, dall’altro ha sovraccaricato la MXGP di piloti. E’ vero che prima o poi è necessario un ricambio generazionale, ma a nostro avviso deve essere graduale, spontaneo ed equilibrato. Un pilota professionista capisce da solo quando è arrivato il momento di lasciare spazio al nuovo che avanza, ma ora piloti di ottimo livello, si ritrovano a piedi e decidono di abbandonare (ricordiamo Steven Frossard, anche se condizionato da un brutto infortunio)  o di passare all’Enduro (pensiamo solo a Davide Guarneri e Christophe Charlier) ed il nostro sport perde importanti risorse umane.
Tralasciando la scelta di Suzuki, casa costruttrice di moto da cross che assurdamente decide di non investire nell’unico campionato del mondo, vetrina per la vendita internazionale, guardiamo cosa sta succedendo in MX2: alcune case sono “costrette” ad aumentare gli impegni economici in MXGP (Kawasaki e Honda), tagliano in MX2 e non sempre trovano un Giacomo Gariboldi della situazione, disposto a mettere in piedi in team per far correre i piloti ed in questo caso, ne fanno le spese anche i giovani della MX2 (Michele Cervellin per fare un esempio lampante).

Mentre scriviamo queste righe, qualche situazione si è sbloccata o va sbloccandosi. Tixier approda ad un nuovo team francese (che dice di avere ancora un posto), i “rumors” dicono che Jasikonis correrà con Assomotor, Max Nagl è dato ancora vicino a TM, Seewer a Yamaha Wilvo (ma il posto doveva essere di Paturel), Bogers dovrebbe essere in Honda. Ancora nessuna notizia certa per gli altri.
Ultime news riguardano invece il mondo Kawasaki:  F & H Kawasaki Racing Team oltre ad aver messo sotto contratto Adam Sterry, ha appena comunicato di essersi assicurato anche Ked Beaton, l’australiano che alla fine di questa stagione, ha impressionato per i risultati ottenuti, appena avuta la possibilità di salire sulla Honda Factory.

Che sia il caso di rivedere le regole o inserire delle deroghe? Sappiamo che è difficile, ma la situazione, lo è ancora di più…