Testa di serie della prossima edizione che prenderà il via il 29 settembre al Palamalaguti di Bologna, Antonio Cairoli è il favorito del campionato Europeo Supercross 2007. “Sono contento che il challenge prosegua con una importanza sempre maggiore” spiega il pilota siciliano “gli organizzatori si sono mossi molto bene e quindi sia io che il mio team abbiamo deciso di continuare questa esperienza”.

D- Ritieni che il campionato stia maturando?

R- “Penso proprio di sì, già l’anno scorso si è visto un interessamento del pubblico sempre più consistente, per cui direi che non è difficile prevedere un ulteriore passo in avanti”.

D- Quest’anno saranno schierati anche alcuni americani come Lawrence e Hill, è per te un ulteriore stimolo?

R- “Sicuramente, anche perché per me è l’occasione per confrontare il mio livello con quello di alcuni campioni come l’ufficiale Yamaha Jason Lawrence, negli Usa è considerato una delle migliori promesse e quindi per me è un ottimo punto di riferimento perchè cercherà ovviamente di vincere anche di fronte agli spettatori europei”.

D- Pensi di essere in grado di poterlo battere?

R- “Lo spero proprio, ho già corso con lui a Genova e Bercy, è uno combattivo e conosco abbastanza il suo livello. Alla fine del mondiale MX2 conto comunque di essere in forma per potermi iniziare ad allenare sulle piste artificiali e arrivare così preparato alla prima prova”.

D- A livello tecnico pensi di avere ciò che serve per bissare il titolo?

R- “Se le piste non sono troppo difficili sarò della partita, ci saranno delle belle gare e conto di riuscire a lottare di nuovo per le prime posizioni”.

D- Una delle tappe più attese sarà quella che si corre nel Palamalaguti di Bologna.

R- ”L’Emilia come la Romagna è un po’ la patria dei motori e prevedo che interverranno molti spettatori, per cui sarà ancora più eccitante correre. Anche qui ho tanti tifosi e anche in questa occasione darò il meglio per farli divertire”.

D- Quale è il tuo obiettivo per l’edizione per quest’anno?

R- “Innanzi tutto divertirmi e non farmi male per prima cosa, poi ripetere il risultato che ho conseguito nel 2006”.

D- Come e quando inizierai gli allenamenti per questo campionato?

R- “Dopo il Motocross delle Nazioni, quando rientro in Italia concluderò la realizzazione della nuova pista che sto apportando nella mia casa di Patti, in Sicilia. Il terreno è praticamente pronto, ora sto aspettando le ruspe per fare la pista e conto che la OffroadProRacing mi dia una mano a svilupparne il disegno finale”.

D- Come metterai a punto la tua Yamaha YZ250F?

R- “Avendo già l’esperienza dello scorso anno andremo abbastanza sul sicuro potenziando il motore ai bassi regimi e irrigidendo le sospensioni anche se il setting finale verrà fatto in base alle caratteristiche della pista e dal terreno”.

D- Questo campionato lo consideri un po’ come un banco di rodaggio in previsione delle gare che farai nel campionato americano?

R- “Esattamente, non so ancora quando e quante gare Supercross farò oltreoceano, ma l’europeo mi permetterà di arrivare alla prima gara almeno già un po’ preparato”.

D- Che sviluppo ritieni possa avere il campionato europeo Supercross?

R- “Penso possa diventare un buon torneo, ci vorrà del tempo prima che prenda il lancio definitivo ma una volta in auge darebbe una mano anche a far diventare ancora più popolare il motocross tradizionale”.

D- La tua preferenza a quale va delle due specialità?

R- “Anche se ultimamente le mie preferenze quasi si equivalgono perché le piste outdoor sono molto migliorate il Supercross è quello che ha uno spazio particolare nel mio cuore, anche perché ho iniziato ad amarlo sin da piccolino quando guardavo i filmati di Jeremy Mc Grath”.

D- Il tuo approccio ad una gara Supercross è lo stesso di quando ti appresti a correre un GP?

R- “In linea di massima si, una gara equivale ad un’altra e avendo come obiettivo sempre la vittoria sai che in un modo o nell’altro devi sempre dare il massimo. Certo nel Supercross il calore del pubblico è sicuramente maggiore e l’agonismo è un po’ più esasperato, ma alla fine dei conti il tuo lavoro è di arrivare per primo sotto la bandiera a scacchi e non c’è spazio per improvvisazioni in nessun caso”..