Siamo pronti a scommettere.

E’ da un po’ di tempo che teniamo questo articolo nelle bozze, ora l’ipotesi non è solo ipotesi…
Durante le ultime trasferte abbiamo scambiato un po’ di parole con vari giornalisti ed operatori del settore di paesi extraeuropei per capire come si evolve lo sport in altri mercati ed abbiamo carpito che forse qualcosa sta cambiando.
Ormai sappiamo che l’industria, prima ancora delle norme anti inquinamento, ha scelto di mettere al bando le moto a 2T, ma la logica del portafogli prima di tutto, potrebbe riportare l’interesse sul 2T, quantomeno per  il 125cc perchè alla fine è chi spende i propri soldi a decidere come spenderli e molte volte non bastano i regolamenti a “costringere” qualcuno in una direzione piuttosto che in un’altra.

Ma andiamo per ordine perchè c’è ua sequenza di eventi che merita di essere analizzata.
Nonostante tra i costruttori giapponesi solo Yamaha continua a proporre la sua 125 2T (decisamente “vecchia”) ed Honda abbia lanciato sul mercato la sua 150 4T, (fortunatamente mai imitata da nessuno), il 125 2T non è mai morto. A conferma di ciò la massiccia partecipazione ai Campionati Europei che si corrono nelle stesse date della MXGP, da cui arrivano i giovani talenti che poi passano alla MX2, dove al cancello di partenza si trovano quasi esclusivamente KTM, TM, qualche Yamaha e naturalmente Husqvarna “rinata” come copia della Orange.
Non è da molto che Honda ha depositato un brevetto di un 2T ad iniezione attraverso il distaccamento Service Honda, forse per passare inosservata, forse per non dover ammettere di aver tentato, primo tra tutti i costruttori, di voler uccidere il 2T senza esserci riuscita. Ma attenzione: da quanto ci risulta (speriamo di non aver capito male) sarebbe un motore per uso marino! Vogliamo crederci?
Sappiamo che per le case costruttrici, sono gli USA il mercato di riferimento che fa la tendenza e proprio da qui potrebbe arrivare qualche sorpresa: una percezione che qualcosa stia cambiando, arriva proprio dal mercato Mini USA (stiamo parlando di 65 e 85 cc), dove inizia a prevalere la consapevolezza che far correre i ragazzini nella SuperMini stia diventando costosissimo. Nella Supermini corrono i ragazzini dai 12 ai 16 anni (nello specifico, nella “Supermini 1” quelli dai 12 ai 14, nella “Supermini 2″ quelli dai 13 ai 16) su delle 85cc con le ruote 16″ e 19” (post e ant) che vengono modificate con costosissimi kit per far salire la cilindrata fino a 112cc ed, è proprio in questa fascia d’età che inizia a prendere consapevolezza l’idea che passare da una 85 (anche se superpompata) ad una 250 4T, il passo sia troppo grande. Una 125 2T assomiglia di più ad una 250 4T se non altro per pesi e dimensioni e, sarebbe una moto di serie, non una vera a propria “special” per cui si arrivano a pagare anche 7.000 Dollari per un kit, dalla durata limitata.
Dal Giappone, sappiamo anche che Kawasaki e Suzuki hanno già pronto il motore 125 2T ad iniezione (sono due progetti separati, non come fecero per la prima 250 4T), sicuramente Yamaha (e qui stiamo solo supponendo) non  da meno, visto l’interesse per questa categoria e la YZ 125 Cup.
A Gennaio 2015, durante uno dei weekend in cui la spiaggia di Lignano Sabbiadoro si apre alle moto, si sono presentati dei furgoni austriaci molto anonimi, con delle moto di colore nero 2T ad iniezione (erano della KTM 125 ed i piloti erano collaudatori KTM), ma gentilmente è stato chiesto di  non fare foto da vicino. Su quelle moto, si sono alternati diversi piloti, facendo girare i motori per quasi tutto il giorno, probabilmente per uno degli ultimi test di tenuta ed usura. Le moto hanno girato tutto il giorno sulla sabbia e non ci sembra che abbiano accusato alcun problema. Non le abbiamo più viste: era il collaudo definitivo?
Vogliamo fare una scommessa? Probabilmente non sarà il 2017, ma scommettiamo che nel 2018 almeno qualche costruttore, riproporrà il 125 2T con il motore ad iniezione, ultramoderno e che il 2T non è morto?

Staremo a vedere…