Un tracciato molto selettivo quello che si è presentato sotto le ruote dei protagonisti in pista e i netti distacchi sul giro, durante le prove, ne sono stati le testimonianze. Nella qualifica della MX2, dopo che i riferimenti cronometrici sono andati livellandosi, almeno tra i top rider, è stato il capoclassifica Ken Roczen ad aggiudicarsi agevolmente la manche. Al via della prova ha dovuto fare i conti con il campione in carica Marvin Musquin, che ritornato in gara dopo l’infortunio dello scorso inverno nel SX di Bercy, è scattato in testa al gruppo. Ci sono volute poche curve a Roczen per prendere il comando delle operazioni, mantenuto poi fino alla bandiera a scacchi. Alle sue spalle si è piazzato quello che sembra poter essere l’unico in grado di contrastare il tedesco nella caccia la titolo iridato e cioè Jeffrey Herlings. L’olandese, dopo la doppia vittoria di Valkenswaard, ha cercato di rimanere attaccato alla KTM del compagno di squadra ma ogni tentativo è stato vano con un Roczen apparso nettamente al di sopra di ogni avversario. Terzo il rientrante Musquin che ha fatto il primo rodaggio in vista dell’apertura del National della prossima settimana. Max Anstie è stato il primo dei “non” KTM mentre Gautier Paulin ha chiuso la top five. Diciannovesimo Alessandro Lupino, alle prese con il legamento della spalla destra non in ordine, ventiquattresimo Ivo Monticelli e trentaseiesimo Andrea Cervellin caduto nelle prime battute di gara. Nella MX1, vittoria di Clement Desalle che ha avuto la meglio su Max Nagl apparso in ottima forma e ritornato ad avere una guida a “tutto gas” anche in sella alla KTM 350. Il sempre più “performante” russo Bobryshev, ha chiuso il podio virtuale della qualificazione seguito da Frossard che ha recuperato bene una partenza non delle migliori. Gara all’insegna della regolarità quella fatta registrare da Goncalves che transitato al quinto posto dopo il primo giro ha mantenuto la posizione fino al termine anche se per un attimo era riuscito a risalire al quarto posto, subito scalzato da Frossard. Sesto David Philippaerts che si è dovuto impegnare in una rimonta non facile a causa di una partenza da dimenticare, soprattutto rispetto ai soliti standard di avvio in gara. Alle sue spalle ha concluso il campione in carica Antonio Cairoli che ha dovuto recuperare il terreno perso a causa di una scivolata nelle prime battute di gara, quando era al sesto posto. Diciassettesimo Manuel Monni, al debutto iridato di questa stagione sulla Honda del Team Salucci. Il team perugino ha schierato anche Francesco Galligari che ha preso anzitempo la via dei box. Ritirato anche Guarneri a causa di una scivolata che ha accentuato i dolori dovuti ad una caduta durante il turno di prove del mattino. Nella giornata odierna si è disputata la prima manche dei Veteran che sono stati regolati dal sempre veloce Doug Dubach, indimenticato protagonista del SX anni 90. Al secondo posto Darryl King seguito dal campione in carica Nilsson. Presenti in gara due italiani, Giorgio Arzani e Gian Guido “Jango” Grandi che hanno concluso rispettivamente al ventitreesimo e ventiseiesimo posto.

IL GP USA è finito nelle mani del tedesco Ken Roczen che vola in testa al campionato con 14 lunghezze di vantaggio sul compagno di squadra Jeffrey Herlings. L’olandese ha tentato invano di arginare lo strapotere del teutonico Roczen ma senza successo. La MX2, soltanto dopo 3 gare, sembra affare privato tra Roczen e le 24 manche che ci separano dal termine della stagione. Una superiorità disarmante quella mostrata dal vincitore del SX di Las Vegas della settimana precedente il GP. Non ha sbagliato nulla, partenze in testa e via verso due vittorie limpide. Alle sue spalle, per due volte, Herlngs ha provato a rimanere attaccato al parafango posteriore della KTM del compagno di marca ma il tedesco è stato sempre e nettamente più veloce. Terzo al podio Tommy Searle che è anche la terza forza nella classifica di campionato. Per i colori italiani prova discreta di Alessandro Lupino alle prese con la spalla destra infortunata a Valkenswaard che non gli ha permesso di esprimersi al massimo. Quindicesimo nella classifica assoluta. Debutto iridato invece per Andrea Cervellin che ha sostituito lo statunitense Michael Leib. Per il campione italiano under 21 e vice campione europeo, due punti conquistati nella seconda manche e la grande soddisfazione della sua prima prova iridate nel tempio di Glen Helen. Desalle, perfetto, Cairoli sfortunato, Philippaerts sottotono.

La tabella rossa della MX1 è passata nelle mani del “Panda”. Clement Desalle ha “bastonato” tutti, sui sali scendi di Glen Helen senza alcuna pietà, dimostrando segni di grande maturità agonistica dopo un recente passato “altalenante”. Per il belga due vittorie secche che lo hanno proiettato al vertice della classifica. Secondo al termine del GP e secondo in campionato Max Nagl. Il tedesco, assimilato al meglio lo stile di guida necessario per far rendere ottimamente la sua KTM 350, si è dimostrato veramente consistente anche in sella ad una moto che ad inizio stagione sembrava stargli “stretta” a causa della minor potenza del “quattroemmezzo” che Nagl ha usato nella stagione scorsa. A chiudere il podio la rivelazione Evgeny Bobryshev. Il russo, in sella alla Honda 450 gestita dal team di Paolo Martin, ha conquistato il suo primo podio in carriera con due manche concrete. Quarto nella classifica assoluta, il redivivo Kevin Strijbos che, in sella alla superprivata Suzuki 450 del tema Delta, ha dato vita ad una gara che ci ha fatto rivedere lo Strijbos dei tempi migliori. Soltanto un leggero calo fisico, lo ha estromesso dalla lotta per le posizioni di vertice e dal podio, quando mancavano due giri al termine. Soltanto quinto Antonio Cairoli. In gara 1 abbiamo comunque visto il Cairoli dei tempi migliori che ha aspettato la seconda parte della manche per sferrare l’attacco alla vittoria dopo essere scattato bene dal cancello di partenza ed aver tenuto la scia di Desalle a debita distanza. Una piccola sbavatura a metà dell’ultimo giro ha privato Antonio della possibilità di attaccare Desalle per la vittoria dovendosi accontentare del secondo posto. In gara 2 però, il quattro volte campione del mondo è uscito dalla griglia di partenza non in maniera impeccabile e da metà rettilineo si è dovuto accodare ad un bel gruppetto di piloti che lo hanno inesorabilmente “chiuso”. Perdere il treno dei migliori fin dalle prime battute significa dover rincorrere per tutta la gara e Antonio ha cercato di recuperare posizioni fin dalle prime curve o almeno fino a quando non ha dovuto “stoppare” la sua KTM su un dosso per non investire due avversari che lo precedevano ed erano entrati in contatto. Stop che non è invece riuscito a Frossard che è piombato, involontariamente, sulle spalle di Cairoli atterrandolo. I due sono ripartiti attardati e con le moto non in ordine iniziando una rimonta in “tandem” fino a che Frossard non è caduto di nuovo. Il francese ha rialzato prontamente la sua Yamaha ma con la leva del freno anteriore rotta. Il leader della classifica ha provato a portare a termine la manche nel tentativo di racimolare qualche punto ma purtroppo ogni suo sforzo e stato vano. Sforzi che invece hanno premiato Cairoli che al termine della manche è passato sotto la bandiera a scacchi in dodicesima posizione limitando i danni. Due partenze da dimenticare per David Philippaerts che nonostante la solita grinta non è riuscito a recuperare al meglio il tempo perso nelle prime battute di gara delle due frazioni andando a concludere le manche al quinto e al nono posto, raccogliendo il sesto assoluto nella classifica di giornata. Gara condizionata dalla caduta di sabato in pre-qualifica, quella di Davide Guarneri che non è riuscito ad andare al di la del quindicesimo posto nella classifica assoluta di giornata.