Secondo appuntamento con “Up &amp Down”, rubrica di Enzo Tempestini: non sono assolutamente pagelle, ma sono le impressioni, di chi ha vissuto il GP di Bulgaria a stretto contatto con i piloti, nel paddock prima e dopo la gara e da bordo pista quando si dava il gas. “Up &amp Down” è al secondo appuntamento, e questa volta prende in esame il GP di Sevlievo.

Gorna Rositza:
Il circuito di Sevlievo si potrebbe definire “una cattedrale nel deserto” ma di sicuro, si può definire, un fantastico posto, dove godersi un sano week end di motocross. Un posto così suscita invidia a tutti. Certo è che in Italia, volendo, si potrebbe anche fare meglio….volendo!

MX1
Paulin Gautier
Tre gare in MX1, due vittorie di GP (la prima a Fermo nel 2011), e stile impeccabile sul duro e veloce tracciato bulgaro. Indicato come uno dei “papabili” al titolo, non si è lasciato sfuggire l’occasione e ha piazzato un acuto vincente che deve far riflettere tutti.
Un treno

Christophe Pourcel
Fantasma a Valkenswaard, protagonista a Sevlievo. Il campione francese è questo, prendere o lasciare. Lo sanno i tifosi, lo sa il pubblico e anche lui è consapevole. I campionati si vincono alla distanza, le belle prestazioni di CP377 dicono che potrebbe giocarsela fino alla fine. Dipende da come si sveglia al mattino.
Lunatico

Antonio Cairoli
Non “ama” Sevlievo e questo lo sapevamo.  Nella qualifica del sabato corsa su un terreno morbido e “colloso”, TC222 ha dato dimostrazione di poter amministrare bene la sua velocità e la sua classe, andando a conquistare la seconda “pole position” del 2012. In gara è partito sempre a razzo sfruttando le sue doti naturali e quelle della KTM350 che lo asseconda al meglio ma si è dovuto arrendere alla maggiore velocità di Pourcel e Paulin. Nell’economia della gara, ha vinto il duello con Desalle, che potrebbe essere uno dei suoi antagonisti maggiori per il titolo iridato.
Calcolatore

Ken de Dycker
Nessuno, forse nemmeno lui, si aspettava un “Keeno” cosi motivato e determinato, soprattutto su un terreno diametralmente opposto alle sue caratteristiche di “sabbiaiolo”. Arrivato in sella alla KTM 450 Factory all’ultimo momento per rimpiazzare Max Nagl, Ken sta ripagando alla grande la scelta fatta da KTM. Ha guidato la poderosa K in maniera spettacolare a dispetto delle sue “grazie” possenti e da gladiatore.
Impressionante

Evgeny Bobryshev
Dopo i “botti” olandesi e due mezze giornate di test con pochi giri percorsi all’attivo, i 29 punti conquistati dal russo sono pesanti come oro massiccio. “Bobby” è un duro ma la prestazione di Sevlievo passa al di sopra di ogni aspettativa.
Stoico

David Philippaerts
Valkenswaard gli ha ridato confidenza con il mondiale dopo 7 mesi di stop, Sevlievo gli ha detto che la sua velocità non ha niente da invidiare al resto del gruppo. Nella prima manche ha pagato troppo cara una partenza non perfetta e si è accodato al gruppo di testa mantenendo agevolmente il ritmo di gara fino a tagliare il traguardo al quinto posto. Caduto al secondo giro, nella seconda manche si è dovuto impegnare in un difficile recupero dall’ultima posizione. Il tredicesimo posto non rende merito al suo potenziale.
Combattente

Clement Desalle
Indicato come il rivale numero 1 di Cairoli, ha perso il duello con il campione siciliano. Anche se nella prima manche è riuscito ad arrivare prima del campione in carica, in gara 2 ha commesso un errore proprio nel momento cruciale della gara e quando era in lotta con Cairoli. Una caduta che lo ha costretto anche ad un “pit stop” e a una rimonta impossibile che gli ha consegnato soltanto 3 punti in classifica.
Irruento

Davide Guarneri
Una qualifica del sabato da “assente ingiustificato” o quasi e una caduta nella prima manche causata dalla pista scivolosa, ma soprattutto da alcuni addetti che hanno innaffiato dei tratti mentre i piloti arano impegnati in gara, potevano essere gli episodi di un week end da dimenticare ed invece, il “Pota” ha ripreso quota, con l’ottimo piazzamento in gara 2 (undicesimo). A Sevlievo e sul “durone” la top ten poteva essere alla sua portata.
Deve dare di più

Matteo Bonini
È arrivato in Bulgaria con il pollice della mano destra malconcio dopo un gran volo in allenamento con la sola speranza di poter partecipare alla gara. Ha concluso entrambe le manche e porta a casa 6 punti iridati che valgono il triplo rispetto alle sue condizioni prima della gara.
Coriaceo

MX2
Tommy Searle
Un duro, sul duro di Sevlievo. Ha approfittato del mezzo passo falso di Herlings conquistando la vittoria del GP e soltanto un problema tecnico nella prima manche (freno anteriore fuori uso) gli ha negato la doppietta.  L’inglese ha sempre conquistato ottimi piazzamenti in Bulgaria e la vittoria, anche se di misura su Herlings gli da morale e speranze per il futuro.
Convinto

Jeffrey Herlings
Veloce fin dalle pre qualifiche del sabato, il giovane rampollo ruspante allevato alla corte di Mr 10 titoli Stefan Everts, ha commesso un errore da principiante alla prima curva della qualifica che poteva anche costargli caro. La sedicesima posizione al cancello delle due manche non lo ha aiutato di certo ma il suo talento e l’indubbia velocità lo hanno portato a ridosso di Roelants e Searle senza problemi.
Genio e sregolatezza

Joel Roelants
Belga dai modi gentili, proveniente dalla “succursale” KTM di Jacky Martens, ha destato grande interesse nei vertici del team Kawasaki che lo hanno affiancato alla prima guida Searle. Interesse ripagato da un ottimo inizio di stagione. Ha sfiorato la sua prima vittoria di GP su un terreno che di certo non si addice molto alle sue caratteristiche e alle prossime occasioni potrebbe restare “scomodo” a molti.
Sorprendente

Max Anstie
Riprende confidenza con le posizioni del gruppo che conta e migliora di gara in gara il suo feeling con la Honda-Gariboldi. Il britannico “pel di carota” è in fase crescente e di certo potrà togliersi grandi soddisfazioni da qui a fine stagione.
Outsider di lusso

Alessandro Lupino
Veloce e determinato e senza timori reverenziali nei confronti di nessuno, soprattutto nelle prime fasi di bagarre della qualifica (ottavo), è apparso in difficoltà (avambracci induriti) dopo circa metà della prima manche, proprio quando viaggiava a ridosso del gruppo dei piloti dalla sesta alla decima posizione. Nella seconda manche si è riscattato andando a conquistare il sesto posto, migliore prestazione della Husqvarna TC250 da quando la casa è rientrata ufficialmente nel mondiale MX.
A fasi alterne.

Andrea Cervellin, Alessandro Battig, Ivo Monticelli
Italiani a punti (pochi punti a dire il vero) ma italiani che devono crescere ancora, tanto e in fretta, se vogliono restare sul “treno” del mondiale.
Da stimolare

Samuele Bernardini, Giacomo del Segato, Samuel Zeni
Italiani fuori dalla zona punti. Bernardini acquisisce esperienza in vista dell’europeo MX2 che dovrebbe vederlo protagonista, Del Segato è visibilmente fuori dalla forma migliore e non approfitta del terreno a lui favorevole, Zeni è praticamente in fase di preparazione fisica dopo il lungo stop.
Serve la sveglia?

Appuntamento con Up &amp Down alla prossima settimana: domenica si corre il GP di Fermo.

 

 

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