Guadalajara
Messico e …polvere. La rubrica di Enzo Tempestini.

Youth Stream, F.I.M., Espana-Tortelli (gli organizzatori del GP)
Di chi è stata la colpa del “fattaccio” non si sa. Fatto sta che il motocross moderno ha subìto una caduta d’immagine… inimmaginabile, tornando indietro di un ventennio in poche ore. La presa di posizione dei piloti (e relativi management) è stato un segnale forte e chiaro in un momento dove, anche lo scontento per certe trasferte (super costose per tutti) è palese. Non sta a noi scoprire il “colpevole” ma sta a chi spetta, accertare le responsabilità e prendere provvedimenti per far si che quanto accaduto in Messico, non si ripeta nella maniera più assoluta. Molti sono saliti sul podio a premiare i piloti ma un personaggio è venuto a mancare per il premio finale: Valerio Staffelli.
Attapirati.

Piloti locali (tutti i sudamericani &amp C.)
Riempire il cancello di partenza con gente che becca mezzo minuto al giro è una cosa che a volte sfiora il ridicolo. Doppiaggi iniziati dopo il terzo passaggio e gente che in pista andava a “zig zag” pericolosamente per loro e soprattutto per gli altri che a volte (vedi Guarneri) se li sono ritrovati sotto le ruote. Uno “spettacolo” deleterio per il motocross.
Indegni

MX1
Antonio Cairoli
Lo pressano, lo braccano, lo spingono ma lui continua a guadagnare punti e collezionare vittorie con la sua guida leggiadra.  La sua quarantacinquesima volta sul gradino più alto del podio gli regala un altro piccolo punticino guadagnato su Desalle ma ben dodici sul più immediato inseguitore. Ora sono ventinove le lunghezze che separano Cairoli dal “secondo”. I “secondi” si alternano, lui è sempre li, in vetta.
Il grillo, vincente!

Clement Desalle
Prova e riprova a recuperare su Cairoli ma non riesce a battere il campione siciliano. La sua faccia “lunga” sul podio messicano ha chiaramente dimostrato il suo disappunto per la sconfitta. Perde solo un punto da Cairoli ma con il passare del tempo forse acquisisce convinzione sull’imbattibilità del campione in carica.
Demoralizzato

David Philippaerts
Il guerriero è tornato. Dopo nove mesi dal bruttissimo infortunio agli avambracci, il campione del mondo 2008 è tornato alla vittoria di manche e sul podio. L’inizio di campionato è stato avaro di soddisfazioni per lui e di certo molto ricco di pensieri. Questa vittoria arriva nel momento giusto per il veloce DP19 che riprende confidenza con certe velocità, certi duelli e certe soddisfazioni.
Felice

Ken de Dycker
Continua a sorprendere il gigante belga che anche in Messico ha messo in mostra una guida tutt’altro che propria. Salito sulla KTM Factory “Keeno” ha subito un processo di trasformazione che lo ha portato costantemente a ridosso dei primi. Da buon “secondo” non ostacola il suo capo squadra (Cairoli) ma ha volte è sembrato dover “frustrare” la sua grinta. Manca il podio per la discriminante della seconda manche, è quarto in campionato, ma sembra pronto per mordere forte.
Un doberman

Christophe Pourcel
Genio e sregolatezza: detto, ridetto e confermato. In Messico è veloce, parte forte e combatte fino a che: in gara 1 esce di pista e rimane impigliato come un tonno nella rete verde, in gara 2 finisce la “birra” e perde terreno. Non è così che può sperare di strappare la tabella oro a Tony Cairoli.
Imprevedibile

Davide Guarneri
Il “Pota” soffre oltremodo l’afa messicana e nel totale del GP rimedia una caduta per colpa di uno dei doppiati che gli taglia la strada sotto un salto, una decina di punti e poco altro. Sembra non entrare mai in “partita” fin dalle prove, e non raccoglie quanto di suo dovere.
Non pervenuto.

MX2
Jeffrey Herlings
Ancora un doppio successo per l’olandese volante. Dimostra quello che tutti sanno: è il più forte della MX2 e solo lui può complicarsi la vita durante la “camminata” verso il titolo iridato.
Maestoso

Tommy Searle
Non riesce ancora ad avere il “corpo a corpo” con Herlings. Il problema non è la sua velocità che a volte sembra uguale se non superiore a quella del rivale, ma sbaglia troppo e soprattutto nelle prima battute di gara. Le sue rimonte iniziano a essere proverbiali ma ai titoli si arriva con le vittorie e non con i recuperi.
Ingenuo

Jeremy Van Horebeek
Continua nel suo ruolo di “secondo” e lo fa nel migliore dei modi. Prova anche a “scappare” con due hole shot da paura ma il duo Herlings-Searle ha una mezza marcia in più e lo costringono al terzo posto.
Regolare

Alessandro Lupino
Unico pilota presente in Messico della pattuglia battente bandiera “tricolore MX2”, non raccoglie grandi risultati ma non delude nemmeno su un tracciato che non è sembrato piacergli al massimo. Una gara senza infamia e senza lode quella del “Lupo” che però deve dare di più.  Entra nella top ten di campionato e quelli conquistati in Messico sembrano punti pesanti per l’economia del campionato.
Attendista

 

 

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